Il Pd non si presenta alle elezioni: l'ultima figuraccia della Camusso

Ad Orta di Atella i dem rinunciano in extremis a presentarsi alle comunali. L'ira degli alleati: "Paghiamo l'incapacità del Pd di trovare una linea coerente"

Susanna Camusso, ex-segretaria CGIL ed attuale commissaria del PD a Caserta
Susanna Camusso, ex-segretaria CGIL ed attuale commissaria del PD a Caserta

Il Partito Democratico non è riuscito a chiudere la lista elettorale in tempo utile, scatenando peraltro l'ira degli alleati. E gli elettori non saranno nei fatti chiamati a scegliere, visto che in gara c'è un solo candidato sindaco a rappresentare una maxi-coalizione civica di ispirazione liberale. Questa la figuraccia del quale il Pd si sarebbe reso protagonista ad Orta di Atella, una cittadina d 27mila abitanti in provincia di Caserta. Il prossimo 14 e 15 maggio si terranno le elezioni comunali in una realtà che è più volte stata commissariata negli ultimi anni, considerando i due scioglimenti per infiltrazioni camorristiche negli ultimi tre lustri. Un Comune tutt'altro che facile da amministrare, sulla carta. E lo conferma il fatto che il sindaco uscente Vincenzo Gaudino, eletto nel novembre del 2021, aveva perso già ad un anno dal suo insediamento la fiducia della maggioranza, considerando le defezioni di una decina di consiglieri che hanno posto fine con netto anticipo alla legislatura.

L'ex-primo cittadino aveva ad ogni modo esternato l'intenzione di ricandidarsi, sostenuto da una lista civica e con l'appoggio del PD. Alla fine però, non se n'è fatto nulla. Il motivo? Stando quanto riportato dalla testata CasertaNews, la responsabilità principale sarebbe da imputare proprio ai dem. Il Partito Democratico, che pure aveva ottenuto il parere favorevole della nuova commissaria provinciale Pd di Caserta, l'ex-segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, non sarebbe riuscito ad ottenere in tempo utile tutta la documentazione per presentarsi al voto. Sembrerebbe che non siano state trovate le 200 firme necessarie per sottoscrivere il documento. Informato della situazione, lo stesso Gaudino avrebbe poi fatto un passo indietro. E il rivale Antonino Santillo è praticamente già certo di vincere, perché è rimasto l'unico candidato in corsa. Secondo un’interpretazione giuridica condivisa dalla prefettura di Caserta non sarà neppure necessario il raggiungimento del quorum per validare l'elezione, perché si tratta di un Comune con una popolazione superiore ai 15mila abitanti e le sei formazioni civiche che sostengono Santillo basterebbero a garantire una rappresentanza sufficiente dell'elettorato.

Resta però l'autogol di un Pd che non sta vivendo un momento felice a quelle latitudini, visto che la Camusso è arrivata a Caserta nelle scorse settimane (su richiesta della segretaria Elly Schlein) per "ricostruire" il centrosinistra a seguito delle dimissioni del presidente della commissione regionale per il congresso della Campania. E gli esponenti di Città Visibile, ovvero la lista che avrebbe dovuto appoggiare Gaudino accanto ai dem, non hanno risparmiato dure critiche agli ormai ex-alleati.

"Al netto degli aspetti burocratici, Città Visibile ha pagato l’atavica incapacità del Partito Democratico di trovare una linea coerente ed unitaria che garantisse la fluidità di passaggi politici ed organizzativi minimi - il duro attacco della formazione civica, in una nota pubblicata su Facebook - riteniamo quanto accaduto un fatto politicamente gravissimo, del quale ognuno saprà assumersi la propria quota di responsabilità".

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