Cronaca locale

"Piano fascista" contro la magistratura: due arresti a Caltanissetta

L’indagine della Dia ha rivelato un progetto ispirato dalla ideologia fascista di costituire un “Osservatorio” delle attività dei magistrati

Piano fascista contro la magistratura: due arresti a Caltanissetta

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Un piano fascista per colpire la magistratura sgradita: questo quanto emerso dall’inchiesta della Dia di Caltanissetta, che venerdì ha eseguito un'ordinanza di arresti domiciliari per l'avvocato Stefano Menicacci e per Domenico Romeo. I due sono accusati di false informazioni a pubblico ministero aggravate dall'aver mentito in un procedimento per strage.

Le indagini sono scaturite da alcune intercettazioni che avrebbero rivelato un progetto di ispirazione fascista – gli interlocutori si definiscono fascisti – per la costituzione di un “Osservatorio” delle attività della magistratura. Una “stazione” ad hoc della quale dovrebbero fare parte anche componenti occulti per colpire alcuni magistrati "non graditi". Secondo gli interlocutori intercettati, il progetto sarebbe attivo.

L’operazione della Dia ha previsto inoltre la perquisizione delle abitazioni di Adriano Tilgher Adriano, esponente di spicco della disciolta organizzazione Avanguardia Nazionale nonché luogotenente dell'eversore nero Stefano Delle Chiaie, dell'avvocato Saverio Ingraffia e del docente universitario Francesco Scala. La Procura di Caltanissetta ha emesso i decreti per i reati associazione a delinquere e di violazione della Iegge Anselmi sulle associazioni segrete: "Le due vicende non sono collegate, se non parzialmente e solo da un punto di vista probatorio".

Il piano messo a punto dagli esponenti fascisti prevedeva la richiesta di sostegno “di altissimi livelli del potere Esecutivo e di altri”, la precisazione nel comunicato diramato dalla Procura nissena. I pubblici ministeri hanno sottolineato che nessun esponente delle istituzioni risulta indagato. “L’indagine nasce nell’ambito delle nuove inchieste sulle stragi del '92. In quel contesto intercettiamo una conversazione tra loro e la moglie di Stefano Delle Chiaie durante la quale Menicacci invitava i suoi interlocutori a negare che Delle Chiaie si fosse trovato in Sicilia nel periodo degli attentati”, l’analisi del procuratore di Caltanissetta Salvo De Luca:“Addirittura a Romeo era stato dettato una sorta di decalogo a cui attenersi nel corso delle sommarie informazioni rese ai pm”.

Il procuratore nisseno si è soffermato sulle conversazioni dell'ex esponente di Avanguardia Nazionale Adriano Tilgher con un avvocato del Foro di Bari e con un docente universitario in cui si parlava del progetto di creazione di un 'osservatorio’ sulla attività della magistratura: “Progetto di per sé lecito se non fosse stato che, sempre nel corso delle intercettazioni, sono emersi due aspetti penalmente rilevanti: cioè il fatto che alcuni esponenti dell'organizzazione dovevano rimanere segreti in violazione della Legge Anselmi e che si doveva eseguire una mappatura dei magistrati per rilevare le relazioni tra loro in modo da colpire quelli sgraditi”. De Luca ha aggiunto che l’obiettivo era quello di imbastirecampagne critiche per mettere in ridicolo i magistrati sgraditi”: “Dell'osservatorio avrebbe dovuto fare parte anche una toga, Giuseppe De Benedictis, condannato per corruzione in atti giudiziari e detenzione di armi.

La sua partecipazione sarebbe dovuta rimanere segreta”.

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