Cronaca locale

“Potevano ammazzarli”: ancora violenza nella notte a Milano. Due minorenni in ospedale

Pugni, calci, gomitate e colpi alla testa, due minorenni sono stati aggrediti durante una festa a Milano: 20 giorni di prognosi e tanta paura

“Potevano ammazzarli”: ancora violenza nella notte a Milano. Due minorenni in ospedale

Quella che sarebbe dovuta essere una tranquilla festa universitaria si è trasformata in un incubo per il giovane Michele (nome di fantasia), malmenato in un locale di Milano da un branco di 23/25enni. È l'ennesimo episodio di violenza in una città in cui, sempre più spesso, si registrano risse e aggressioni. Milano sembra fuori controllo e nemmeno una festa universitaria, alla fine, risulta sicura.

Venerdì 25 novembre, Michele aveva raggiunto un locale in zona Bernardino Verro, dove si era dato appuntamento con un suo amico, invitato a una festa di laurea insieme alla fidanzata. Michele ha 16 anni, ne farà 17 tra qualche settimana, e con il suo scooter aveva raggiunto il locale in cui si stava svolgendo la festa poco dopo le 2 del mattino. "A un certo punto, il suo amico gli ha detto che un gruppo di ragazzi continuava a fare dei gesti volgari a sfondo sessuale nei confronti della sua fidanzata", ci spiega la mamma di Michele, raggiunta telefonicamente da ilGiornale.it.

In un primo tempo, come spiegato dalla madre, Michele ha cercato di minimizzare per evitare che gli animi si surriscaldassero e che la situazione sfuggisse di mano. Ma uno del gruppo, in un secondo momento, ha replicato quel gesto e Michele ha tentato la via diplomatica per chiedere di smettere con quell'atteggiamento. "Mio figlio a quel punto gli va incontro e gli dice: 'Per favore basta, stai mettendo in difficoltà il mio amico e la sua ragazza'. Mio figlio indossava uno scaldacollo perché era appena sceso dallo scooter, lui glielo ha tirato giù con violenza, gli ha messo una mano in faccia e l'ha spinto".

A quel punto è scaturita una colluttazione tra i due. Ma in quel momento la situazione sembrava potersi risolvere, perché Michele era riuscito a staccarsi e a tornare verso l'amico. Ma non è stato così, perché un altro ragazzo "visibilmente alterato" ha raggiunto Michele per un secondo round. "Ha aggredito mio figlio, che ha fatto appena in tempo a rendersi conto di quanto stava accadendo, che si è ritrovato addosso 15 ragazzi che hanno iniziato a dargli calci e pugni ovunque", ci spiega ancora la madre.

La dinamica dei fatti

L'amico di Michele ha cercato di intervenire in sua difesa "ma a quel punto una parte del gruppo si è scagliata contro di lui". Contro i due minorenni sono stati sferrati calci, pugni, ginocchiate e gomitate. I ragazzi sono stati colpiti ovunque. Michele, poi, "è riuscito ad alzarsi per cercare di scappare ma ha perso una scarpa e nel tentativo di andare a riprenderla è stato nuovamente braccato da due. Per un attimo ha pensato che volessero soccorrerlo ma prima che se ne rendesse conto è stato nuovamente colpito. Uno di loro l'ha buttato con violenza contro una macchina e gli ha dato una gomitata alla testa, che l'ha stordito".

Michele è tornato a casa e il giorno successivo è stato accompagnato dai genitori in ospedale, dove gli sono stati diagnosticati un trauma cranico, la frattura del naso e varie contusioni in tutto il corpo, con una prognosi complessiva di 20 giorni. Nelle prossime settimane il ragazzo dovrà essere sottoposto a un intervento per la ricomposizione della frattura nasale. Conseguenze importanti le ha subite anche il suo amico, anche lui colpito con una violenza tale da spaccargli il naso. Ovviamente, Michele ha effettuato la denuncia presso il comando stazione dei carabinieri di Gratosoglio a Milano e sono tutt'ora in corso le ricerche degli aggressori.

"Se si riuscirà a capire chi sono i colpevoli vanno puniti, perché come l'hanno fatto in questa circostanza, alla prossima festa potrebbe succedere la stessa cosa e magari non andrà bene come è andata a mio figlio e al suo amico", ci ha detto la madre. Comprensibile la preoccupazione di un genitore che scopre che il figlio è tornato a casa pieno di ecchimosi e con una frattura a causa di un pestaggio: "La mia paura, vedendo i colpi che hanno dato visibilmente in testa... Questi sono animali, non li fermano.

Potevano veramente ammazzarli".

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