Cronaca locale

Prima la rapina, poi le botte: così i tunisini soggiogavano gli studenti

Due tunisini di 18 e 20 anni sono finiti in manette nelle scorse ore. Sono accusati di aver aggredito una scolaresca in gita alla Reggia di Caserta lo scorso aprile, rapinando uno studente e prendendo a pugni un professore

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Erano stati accusati (insieme ad alcuni complici) di aver aggredito una scolaresca catanese in gita a Caserta, rapinando un alunno e prendendo a pugni anche uno dei professori che accompagnavano i ragazzi. E proprio nelle scorse ore, due giovani di 18 e 20 anni originari della Tunisia sono finiti in carcere, a seguito dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere. Entrambi dovranno rispondere dell'accusa di rapina aggravata, mentre al più giovane è stata contestata anche la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Stando a quanto riportato dall'Ansa, tutto era iniziato lo scorso aprile, quando gli studenti di un istituto superiore di Catania si trovavano in Campania per un viaggio d'istruzione, il cui programma prevedeva una visita alla Reggia di Caserta.

Un'iniziativa programmata da tempo, che difficilmente i protagonisti ricorderanno però volentieri. Sulla base delle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, gli scolari sarebbero infatti stati notati all'entrata dell'edificio da cinque giovanissimi tunisini (alcuni dei quali ancora minorenni) a quanto sembra ospiti presso un centro d'accoglienza della provincia. Questi ultimi avrebbero messo nel mirino la catenina d'oro (dal valore superiore ai mille euro, a quanto pare) che portava al collo uno degli alunni e si sarebbero avvicinati al malcapitato senza dare dell'occhio. Ad un certo punto, uno di loro gli sarebbe balzato addosso, riuscendo a strappargli la collana. E dinanzi alle rimostranze del giovane, il "branco" avrebbe reagito in maniera decisamente aggressiva: i tunisini avrebbero prima minacciato ed insultato i presenti, per poi prendere a calci e pugni la vittima che aveva "osato" protestare. La stessa sorte è toccata anche ad uno degli insegnanti, il quale ha provato a mediare fra le parti dopo essere intervenuto in soccorso dello studente.

Anzi, all'adulto è andata ancora peggio, visto che nel tentativo di difendere l'aggredito ha rimediato un pugno in pieno volto che gli ha causato la frattura del setto nasale. Il tutto, dinanzi agli sguardi attoniti degli altri docenti e del resto degli alunni, impressionati dalla scena alla quale avevano appena assistito. I membri di questa vera e propria "baby gang" si erano poi dati alla fuga, ma la polizia era riuscita (sulla base delle testimonianze degli aggrediti) ad individuare i presunti colpevoli e a deferirli. Lo sviluppo delle indagini ha poi consentito di appurare come il diciottenne avesse con sè quattro stecche di hashish da 8,5 grammi, contenute in un pacchetto di sigarette che aveva tentato di nascondere alla vista degli investigatori. E i leader della presunta "gang" giovanile sarebbero proprio i due stranieri finiti in manette per la rapina.

Anche se a breve potrebbero esserci ulteriori novità.

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