Il torto ai genitori in lutto: cosa faceva sulla tomba del figlio morto

Stanchi del fatto che i fiori lasciati sulla tomba del figlio morto a 27 anni venissero sistematicamente rubati, due genitori di Viareggio hanno nascosto un microchip in alcune piante per individuare l'autore dei furti. Anzi, l'autrice: si trattava di una donna che non avrebbe manifestato alcun segno di pentimento

Serena Barsotti insieme al figlio Alessandro Cecchi, scomparso a 27 anni
Serena Barsotti insieme al figlio Alessandro Cecchi, scomparso a 27 anni
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Stanchi dei continui furti di fiori dalla tomba del figlio scomparso prematuramente, avevano inserito un microchip nelle ultime piante lasciate davanti al loculo con l'obiettivo di smascherare il ladro. E hanno scoperto, non senza sorpresa, che a rubare in continuazione gli omaggi floreali era una donna residente nella provincia di Pisa, la quale sembrava quasi divertita del gesto e non manifestava segni di pentimento. Questa la vicenda surreale che arriva da Viareggio, denunciata su Facebook da Luigi Cecchi e Serena Barsotti. Si tratta dei genitori di Alessandro Cecchi, ex-pasticciere toscano scomparso a soli 27 anni nel 2018 a causa di un incidente stradale. Il giovane morì a seguito dell'impatto e riposa in un cimitero della costa toscana. I genitori, al pari del resto dei parenti e degli amici, non lo hanno mai dimenticato e non dimenticano di portargli un mazzo di fiori al termine di ogni visita.

Ai genitori non è tuttavia sfuggito un particolare: i presenti floreali lasciati sulla tomba del figlio venivano sistematicamente rubati. Furti che si ripetevano da un quinquennio e che a loro modo di vedere rappresentavano un oltraggio alla memoria del ragazzo. La situazione è andata avanti a lungo, fino a quando la coppia non ha avuto un'intuizione: pur di andare in fondo alla questione, la madre ha deciso di nascondere un microchip munito di localizzatore satellitare all'interno delle ultime piantine posate davanti alla tomba. Un'azione messa in atto per individuare l'autore di questi atti predatori, che si è rivelata decisiva: nelle scorse ore, dopo aver ricevuto il segnale del chip, la donna si è messa al volante insieme ad un'amica per seguire lo spostamento della piantina.

In questo modo è arrivata a Cascina e con sua grande sorpresa, ha appurato come ad impossessarsi dei fiori non fossero dei giovanissimi in vena di goliardate di dubbio gusto: la colpevole era una signora di mezza età, sposata. E quest'ultima, oltre a non aver fornito giustificazioni valide, avrebbe minimizzato apparendo a tratti persino soddisfatta delle sue azioni.

"Morale della favola: ho trovato tre delle mie piante proprio davanti alla casa di questa signora, con il marito ignaro del fatto e i carabinieri sbalorditi da questa cosa - lo sfogo di Serena Barsotti, su Facebook - ma si può? La signora, che ho sentito per telefono perché non era in casa in quel momento, è apparsa quasi divertita della sua opera. Il marito voleva rendermi le piante, che io non ho voluto. Gli ho solamente detto che ero arrivata fino in fondo a questa cosa per vedere la faccia di chi aveva avuto questo coraggio".

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