Cronaca locale

"Legate e fatte annegare". Caccia al killer seriale di tartarughe

I volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta lanciano l'ennesimo allarme: "Una strage assurda, non abbassare la guardia"

"Legate e fatte annegare". Caccia al killer seriale di tartarughe

Non si ferma la strage di tartarughe a Barletta (Puglia), dove sembra stia agendo un killer seriale. Sale a quattro, purtroppo, il numero di testuggini Caretta caretta torturate e uccise da un assassino dal volto ancora ignoto. I volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta lanciano l'ennesimo messaggio di allarme: "Teniamo gli occhi aperti e rinnovano l’appello a non abbassare la guardia".

Legate e lasciate annegare

Una morte orribile quella inferta agli esemplari di Caretta caretta finiti nelle grinfie del killer. Le prime segnalazioni risalgono a inizio di questo mese, quando i volontari del centro recupero per tartarughe avevano mostrato le immagini del salvataggio di alcune testuggini.

Le tartarughe erano state rinvenute in due occasioni a Barletta, ormai prive di vita. Secondo quanto dichiarato dai ragazzi che si occupano di loro, il killer le aveva prima legate collo e pinne a dei macigni per poi lasciarle annegare nel mare.

Una morte atroce, insopportabile da pensare. I volontari avevano dunque chiesto a tutti di segnalare qualsiasi movimento sospetto. Considerata la gravita della situazione, è infatti fondamentale trovare il responsabile. "Preghiamo tutti di aprire gli occhi, di non voltarsi dall'altra parte, di aiutarci a fermare questa strage assurda e insopportabile", avevano dichiarato i ragazzi del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta.

La mattanza non si ferma

A distanza di tempo non arrivano purtroppo buone notizie. I volontari hanno infatti rinvenuto altre testuggini morte, uccise sempre allo stesso modo. "Ieri la Capitaneria di Porto di Barletta ha rinvenuto altre due tartarughe vittime del mostro efferato che lega queste creature indifese a massi per farle affondare e ucciderle annegate", si legge in un recente post pubblicato sulla pagina Facebook del centro. "Le due Caretta caretta sono state legate alle pinne tra di loro: la più piccola delle due, dimenandosi nel tentativo di liberarsi dal cappio, si è autoamputata una pinna. Purtroppo essendo stata bloccata ad entrambe le pinne, è rimasta legata al macigno ed è annegata lo stesso", prosegue il comunicato.

Al momento siamo a quattro vittime accertate, ma il numero potrebbe salire. I volontari pensano a qualche pescatore che opera nel mare nei pressi di Barletta.

La Capitaneria di porto locale e la Guardia di finanza stanno facendo il possibile, intensificando i controlli.

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