Cronaca locale

Multe per 22 milioni per le case occupate a Roma, ma nessuno paga

Altri problemi si sono aggiunti nelle ultime settimane per ciò che riguarda le procedure di sgombero

Multe per oltre 22 milioni di euro agli occupanti abusivi di Roma, ma nessuno paga le multe
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Il numero degli abitanti abusivi delle case popolari di Roma, scoperti dalla polizia locale in poco più di due anni, è enorme: si tratta di 1.360 persone. Gli occupanti sono stati tutti multati, ma nessuno ha pagato la sanzione che è di oltre 21mila euro. In pochi hanno presentato ricorso, circa 200, gli altri hanno preferito far finta di nulla. Il Comune, quindi, per conto della regione Lazio, dovrebbe recuperare la notevole cifra di 22 milioni di euro con l’unico mezzo a disposizione: il decreto ingiuntivo.

A cosa sono destinati i fondi

Facendo riferimento alla legge del 1999 sull’edilizia residenziale pubblica, la Regione Lazio deve destinare il 70% della somma da riscuotere al “Fondo regionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione”, da cui gli enti locali possono attingere i soldi necessari a dare un aiuto alle persone meno abbienti, che hanno difficoltà a pagare l’affitto di casa. Questo fondo, però, di fronte all’inadempienza degli abusivi si sta assottigliando sempre di più, creando una serie di difficoltà al Comune e alla Regione. Come già detto prima, è l’ente locale che materialmente deve riscuotere le sanzioni, versando il 50% dei proventi alla Regione.

Le reazioni

“Il tema è politico e tocca da vicino il Campidoglio – ha dichiarato al quotidiano Il Tempo il consigliere della Lega Fabrizio Santori –. Non solo il Comune ha gravi carenze nella gestione delle occupazioni ma non riesce neanche a incassare fondi che, in parte, spettano alla Regione. Serve subito un tavolo di confronto per recuperare queste somme e usarle per comprare immobili da destinare alla graduatoria e per fare manutenzione negli alloggi comunali, spesso in condizioni critiche”. Altri problemi si sono aggiunti nelle ultime settimane per ciò che riguarda le procedure di sgombero delle case occupate abusivamente.

Cosa c'è dietro

L’inghippo sta nelle doppie notifiche dei decreti di rilascio inviate agli abusivi per avviare gli sfratti. “Tale prassi – è scritto nel documento interno – comporta nuovi termini per l’interessato che vanno in contrasto con la procedura già avviata”.

Questo permette agli occupanti di presentare ricorso che, spesso, risulta anche essere vincente.

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