Dopo il caro-affitti e il caro-spesa, ecco il caro-sosta. A Milano il tempo è un lusso (e si sa), ma diventa fuori controllo se si deve parcheggiare l'auto in alcune zone della città. Lo ha scoperto, suo malgrado, una giovane automobilista che si è vista addebitare 165 euro per aver lasciato la macchina nel parcheggio davanti all'ingresso della Stazione Centrale, dalle 4.46 del mattino fino alle 23.51. Il padre della ragazza, indignato, ha messo nero su bianco la sua protesta in una lettera indirizzata al sindaco Beppe Sala. Dove non si limita a definire «scandaloso» lo scontrino ma punta il dito contro tariffe «del tutto sproporzionate rispetto al servizio offerto e al contesto cittadino», in un'area strategica e ad alto afflusso come quella di Centrale. «È costata più la sosta che il treno», scrive.
A raccogliere l'allarme è il Codacons: «L'accaduto è inaccettabile e mostra l'assenza di una reale regolamentazione dei costi nei parcheggi privati adiacenti a snodi cruciali come la Centrale», tuona annunciando che presenterà un esposto «per chiedere verifiche sulla trasparenza delle tariffe, sulla loro adeguatezza e sulla correttezza delle informazioni rese agli utenti». Perché sottolinea il Codacons «non è tollerabile che un cittadino debba pagare cifre così elevate per una semplice sosta giornaliera».