Cronaca locale

Un'altra molestia a Milano in piazza Duomo: ecco cosa è successo

Il racconto di una studentessa di 20 anni che domenica sera era andata a Milano per stare con il fidanzato. Mentre si trovava in piazza Duomo, qualcuno l'ha raggiunta alle spalle, le ha sollevato la gonna e l'ha palpeggiata

Un'altra molestia a Milano in piazza Duomo: ecco cosa è successo

Continuano ad aumentare i casi di aggressione e violenza sessuale per le strade di Milano, dove ormai è allarme sicurezza. A pochi giorni di distanza dallo stupro della 36enne franco-marocchina, abusata sessualmente da un connazionale nei pressi della stazione Centrale, arriva la notizia di un'altra giovane donna molestata mentre passeggiava in piazza Duomo.

La vittima, una studentessa universitaria di 20 anni, ha raccontato la sua storia a Repubblica.

"Una domenica tranquilla finita malissimo"

L'aggressione, secondo quanto riferito dalla 20enne, si è verificata nella serata di domenica 30 aprile. La ragazza aveva raggiunto Milano per fare visita al fidanzato, e stava camminando in piazza Duomo, zona già tristemente nota per altre aggressioni di carattere sessuale, quando è stata assalita.

"Ero davanti all'incrocio tra via Torino e via Mazzini, erano le 21:40, stavo cercando un posto dove cenare con il mio fidanzato. Guardavo il cellulare, io ero rivolta verso il Duomo e lui verso via Torino", racconta la giovane a Repubblica. "A un certo punto ho avvertito la presenza di qualcuno alle mie spalle, mi ha alzato la gonna, mi ha toccata. Io ho urlato, erano due ragazzi, si sono allontanati in tutta tranquillità nella folla".

La ragazza, ancora sotto choc, spiega che, a mente lucida, ritiene una fortuna che il suo ragazzo non si sia accorto immediatamente della molestia, altrimenti la situazione avrebbe potuto degenerare. Resta il fatto, però, che si sia trattato di un abuso in piena regola. Un abuso che va ad aggiungersi a una lista già parecchio lunga.

La segnalazione alle forze dell'ordine

La giovane e il suo fidanzato non sono corsi dietro ai responsabili, ma non sono rimasti con le mani in mano. Hanno infatti provveduto a contattare le forze dell'ordine locali. Prioritario, per la 20enne, denunciare l'episodio alle autorità, così da evitare altri casi come il suo. "Ho avuto una crisi di panico, mi sono messa a piangere", confessa. "Alle 21:49 ho telefonato, non hanno risposto subito. Ho dato un identikit dei due ragazzi: capelli ricci, pelle scura, uno aveva la maglia della nazionale del Marocco, al massimo ventenni".

Una volante della polizia ha raggiunto la coppia intorno alle 22:50. Tempi un po' lunghi, purtroppo. "Mi hanno chiesto perché avessi chiamato solo a quell'ora, ma ho spiegato che avevo chiamato prima. Hanno parlato in radio tra di loro, forse c'è stato qualche disguido, non lo so. Ho raccontato a loro il fatto, siamo tornati sul luogo a vedere se c'erano telecamere, ormai era passato troppo tempo", continua la giovane.

Un'esperienza tremenda

Naturalmente la 20enne intende andare avanti e lasciarsi il brutto episodio alle spalle. Il ricordo, però, non può abbandonarla. È stato uno choc. "Ciò che ancora più mi spaventa è il fatto che sono stata anche fortunata ad aver subito solo questo, dato che non è utopia essere violentate in pieno giorno a Milano in hotel o in stazione centrale. Forse devo ringraziarlo, per avermi solo toccata. Ormai siamo a questo punto", è l'amara considerazione.

Non è accettabile che una donna non possa sentirsi libera di uscire da sola, o di indossare una gonna. La 20enne è intenzionata a sporgere denuncia, anche se non sarà facile rintracciare il soggetto che l'ha molestata.

"Io vorrei lavorare a Milano una volta finita l'università, dà tante opportunità, ma se questa è la realtà in cui potrei essere a rischio in ogni momento della giornata non credo che lo farò", conclude la ragazza.

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