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Viterbo, il giallo dei legami con il clan di Boyun. "Forse volevano farlo evadere"

Viterbo, il giallo dei legami con il clan di Boyun. "Forse volevano farlo evadere"
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A Viterbo - dove si è svolta la tradizionale festa di Santa Rosa - sono stati arrestati due uomini di nazionalità turca, trovati in possesso armi e munizioni. Una situazione delicatissima vista la presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, della vicepresidente dell'Eurocamera Antonella Sberna, e del deputato Mauro Rotelli, oltre che l'elevatissimo nuumero di fedeli - 40mila- pronti a seguire un evento che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia.

Al momento la pista più credibile è quella legata alla mafia turca. L'ipotesi è quella che volessero far evadere Baris Boyun boss attualmente in carcere, arrestato due anni fa proprio nella città dei Papi. Nel 2024, infatti, un'altra operazione di polizia è stata portata a termine. Stesso posto, stessi attori, stesso epilogo. A finire in manette quella volta è stato proprio il leader del un gruppo criminale turco, insieme ad altre 17 persone grazie ad un lavoro congiunto delle forze dell'ordine di Italia, Bosnia e Svizzera.

Quella volta è stata tagliata la testa ad uno dei clan più spietati della Turchia che operava non solo in Italia ma anche all'estero.

Terrorismo, omicidio, associazione a delinquere, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, importazione di armi da guerra e tentata importazione di droga, sono solo alcuni dei capi d'accusa emessi contro il gruppo accusato di 19 tra omicidi e tentati omicidi.

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