Accoltellata sotto casa: morta dopo ore di agonia. Ex fermato dopo la fuga

Colpita al viso, fatale il fendente alla giugulare. I vicini: "Da un mese lui si appostava qui davanti"

Accoltellata sotto casa: morta dopo ore di agonia. Ex fermato dopo la fuga
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I vicini di casa, che da oltre un mese lo avevano notato appostarsi seduto sullo scooter davanti all'abitazione della sua ex moglie, non hanno dubbi: «Non sopportava di vederla nuovamente felice, ma soprattutto con qualcuno che non era lui». Niente di originale, in fondo: il motore della stragrande maggioranza dei femminicidi è proprio l'arrivo di un altro partner nella vita della ex che, nell'ottica di certi maschi, dovrebbe restare più monogama di un cigno e possibilmente per sempre. Sarebbe proprio questa la motivazione che ieri mattina ha spinto un uomo italiano di 63 anni, Luigi Morcaldi, a uccidere la ex moglie, Luciana Ronchi, di un anno più giovane, dopo averle teso un agguato sotto casa in via Grassini, tra Bruzzano e il Parco Nord, estrema periferia Nord della città.

Poco prima delle 10 Luciana, uscita dal suo condominio per recarsi al lavoro, si è trovata di fronte l'ex marito che, da quando pare avesse saputo (o comunque sospettasse) che lei frequentava un altro uomo, la spiava, piazzandosi seduto sul suo scooter, un Beverly 300 di colore grigio, in strada, di fronte al condominio dove abitava la donna. Una vicina ieri mattina ha sentito Luciana urlare: «Te ne devi andare di qua!». Immediatamente dopo Morcaldi, senza togliersi il casco da moto, ha raggiunto la ex moglie, l'ha afferrata per il collo e assalita, sferrandole un primo fendente al viso. La donna in un primo momento è riuscita a divincolarsi e a scappare tra le auto in sosta, ma la sua fuga è durata pochi metri, perché l'ex marito l'ha rincorsa, afferrata nuovamente e colpita ancora, stavolta al collo, con un secondo fendente che le ha leso gravemente la giugulare. La 62enne a quel punto è caduta a terra, sull'asfalto, priva di sensi, mentre l'uomo si è rimesso in sella al suo scooter e si è allontanato.

Luciana è stata soccorsa da una pattuglia della Polizia Locale di passaggio e dai medici di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza). Giunta all'ospedale Niguarda la 62enne è andata in arresto cardiaco per oltre mezz'ora, subito dopo è stata portata in sala operatoria in condizioni gravissime: è morta ieri sera dopo una delicatissima operazione chirurgica durata circa sette ore e a cui era stata sottoposta dal Trauma Team nel tentativo, disperato, di salvarle la vita.

Intanto i vigili, agli ordini del comandante Gianluca Mirabelli e coordinati dal pm di turno Leonardo Lesti, si sono messi subito sulle tracce del fuggitivo. E l'hanno trovato poco prima delle 18 non lontano dal luogo dell'aggressione, all'interno del Parco Nord, scovato dopo che aveva riacceso il cellulare. Interrogato in Procura dal pm Giovanni Tarzia, l'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

Dalle testimonianze raccolte sul posto Luciana Ronchi, che lavorava in una mensa, aveva chiuso con Luigi Morcaldi da un pezzo. Erano ormai più di tre anni che i due, genitori di un figlio, si erano separati e che lei lo aveva cacciato di casa anche se l'uomo pare fosse rimasto a vivere in zona.

Quando abitavano ancora insieme i due avevano gestito un bar, ma negli ultimi tempi del loro matrimonio le liti, raccontano ancora i vicini, erano frequenti, legate soprattutto a «motivi economici». Nell'ottobre 2022 pare che la polizia fosse intervenuta nell'appartamento di via Grassini proprio per un litigio, ma non risultano denunce per maltrattamenti o stalking da parte della donna.

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