Alice Neri, l'ipotesi del movente sessuale: "Gaaloul fu l'ultima a vederla"

La donna fu trovata carbonizzata all'interno della propria auto. I giudici del tribunale del Riesame non escludono l'ipotesi di "un'aggressione con movente sessuale". Gaaloul "fu l'ultimo a vederla e incendiò l'auto"

Un primo piano di Alice Neri
Un primo piano di Alice Neri

"Si può ipotizzare anche un movente sessuale", con una violenza o un tentativo di aggressione. Lo scrivono i giudici del tribunale del Riesame di Bologna nell'ordinanza di rigetto della richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Mohamed Gaaloul, il 22enne tunisino indagato per morte di Alice Neri. La 32enne di Ravarino fu trovata carbonizzata all'interno della propria vettura, nella campagne di Concordia (provincia di Modena), la mattina del 18 novembre 2022. "Gaaloul fu l'ultimo a vederla - si legge ancora nell'ordinanza - e fu lui ad incendiare l'auto".

L'ipotesi del movente sessuale

Il 22enne tunisino è stato arrestato in Francia lo scorso dicembre con l'ipotesi di reato per omicidio e distruzione di cadavere. Nelle trenta pagine di motivazioni con cui il tribunale del Riesame di Bologna conferma la misura cautelare in carcere per l'indagato, i giudici ricostruiscono le ultime ore di Alice. A partire dall'incontro con Gaaloul, avvenuto tra le 4 e le 5 del mattino del 18 novembre all'esterno del bar dove la donna aveva trascorso la serata con un collega, fino al ritrovamento dell'auto. Secondo i magistrati, in quel lasso di tempo in cui la 32enne si trovava in compagnia dello straniero, può essere successo di tutto: una lite o una colluttazione sfociata in omicidio. E quindi si può "ipotizzare anche un movente sessuale", si legge nel testo dell'ordinanza. In ogni caso, sottolineano i giudici, l'attuale assenza di certezza di movente "non appare qui elemento idoneo a scalfire il robusto quadro indiziario esistente a carico dell'indagato".

"Gaaloul resta in carcere"

Secondo la ricostruzione del tribunale, il tunisino è stato l'ultima persona a vedere Alice, salendo in auto con lei, e sarebbe anche "colui che, infine, ha dato fuoco alla vettura col corpo della ragazza". Al riguardo, assume particolare importanza la testimonianza dell'amico che Gaaloul aveva incontrato la mattina del 18 novembre. Costui ha riferito agli inquirenti di aver visto il ragazzo "con i vestiti sporchi di olio", verosimilmente il combustibile che avrebbe utilizzato per dare fuoco all'auto e al cadavere della vittima. Sulla scorta degli elementi raccolti, i giudici del Riesame hanno confermato la misura di custodia cautelare in carcere per l'indagato che, nelle pagine dell'ordinanza, viene definito "estremamente violento, privo di freni inibitori e senza scrupoli".

La droga

Nella pagine delle motivazioni, il tribunale mette in discussione anche l'ipotesi che Alice avesse assunto sostanze stupefacenti nelle ore precedenti al presunto delitto, come sostenuto dal legale di Gaaloul. "Non può dirsi affatto dimostrato - si legge - che la Neri avesse assunto cocaina. La ragazza aveva bevuto alcolici, ma non consta, ad oggi, che avesse consumato cocaina, non essendoci ad oggi esisti certi di accertamenti medico legali sui resti della vittima".

Circostanza che, precisano in conlcusione i giudici, impone "che la Neri avesse assunto cocaina. La ragazza aveva bevuto alcolici, ma non consta, ad oggi, che avesse consumato cocaina, non essendoci ad oggi esisti certi di accertamenti medico legali sui resti della vittima".

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