Cronaca nera

"Come la morte...". Giallo Alice Neri, ora spuntano le lettere del collega

Il corpo carbonizzato di Alice Neri è stato trovato lo scorso 18 novembre nella Bassa Modenese. Il post su Facebook del collega invanghito la mattina dell'omicidio: "Forte come la morte". Lei alle amiche: "Comportamenti ossessivi"

Un primo piano di Alice Neri
Un primo piano di Alice Neri

"Forte come la morte è l'amore". Un post su Facebook apparso, ma poi rimosso, proprio la mattina in cui il cadavere di Alice Neri fu trovato carbonizzato nelle campagne di Concordia, cittadina di circa 9mila anime nella Bassa Modense. Lo avrebbe scritto un collega della 32enne che, a quanto trapela, si sarebbe invaghito di lei. Ci sarebbero anche delle lettere appassionate che l'uomo avrebbe indirizzato alla ragazza: "Solo guardarti mi dà serenità e ogni scusa è buona per stare lì da te".

Il mistero del post cancellato

Non una frase qualunque, ma una citazione biblica: "Tenace come gli inferi è la passione; le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore!". Sarebbe questo il contenuto del post apparso su Facebook alle ore 6 del 18 novembre, quando il cadavere di Alice era già stato divorato dalle fiamme. Stando a quanto scrive il giornalista Alessandro Fulloni sul Corriere della Sera, l'autore del messaggio sarebbe un collega della ragazza, sposata e madre di una bimba piccola, che il pomeriggio del 17 passò allo "Smart Cafè" di Concordia. Avrebbe notato la 32enne in compagnia di un altro uomo, l'ex collega marocchino Mohamed, salvo poi decidere di allontanarsi dal locale. Successivamente sarebbe stata una "fonte confidenziale" a raccontare agli inquirenti di quel post condiviso sul social, e poi cancellato, la mattina dell'omicidio.

Le lettere del "collega ossessivo"

Un collega che "si era invaghito" di Alice, precisa Il Resto del Carlino. L'uomo avrebbe indirizzato alla 32enne anche delle lettere d'amore, tre in totale. Ieri, il quotidiano bolognese ha pubblicato alcuni stralci delle missive: "Un innamorato che un giorno smetterà di controllare il tuo ultimo accesso, smetterà di cercarti nel cuore della notte". E ancora: "Sei speciale, sei unica, non cambiare mai". Un amore che la 32enne, operaia in una fabbrica di Cavezzo, non avrebbe corrisposto. Anzi. Avrebbe mostrato preoccupazione per i "comportamenti ossessivi" - ha confidato alle amiche - del collega. L'uomo è stato già sentito dagli inquirenti e, al momento, non risulta iscritto nel registro degli indagati.

I dubbi sull'omicidio di Alice

Il maggior indiziato dell'omicidio resta Mohamed Gaaloul, in carcere dallo scorso 15 dicembre dopo che avrebbe tentato di rifugiarsi in Francia (lui, al contrario di quanto ipotizza la procura, ha sempre dichiarato di trovarsi all'estero per lavoro). Le telecamere di sorveglianza cittadina lo hanno ripreso mentre si avvicinava allo sportello sul lato destro dell'auto di Alice. Ma non è chiaro se la ragazza lo abbia invitato a salire o sia stata una sua iniziativa. Fatto sta che, alle ore 3.40 del mattino, il cellulare della 32enne risultava disattivato. Pochi minuti prima, qualcuno ha cercato su Google la parola "Vallata", una località distante solo pochi chilometri dall'abitazione di Gaaloul. Secondo gli investigatori "non ci sono elementi" per dimostrare che la vittima e il presunto aggressore si conoscessero. Un portavoce della polizia francese di Mulhouse, dove il tunisino fu individuato, avrebbe detto che "a priori, il sospettato sarebbe un conoscente della vittima".

Intanto, il prossimo 6 marzo saranno ascoltati altri due testimoni: avrebbero visto il sospettato rientrare a casa con i vestiti sporchi d'olio la mattina del delitto.

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