"Apri, sono lo zio". Poi la stupra e la minaccia: "Se parli, ti ammazzo"

La presunta violenza sessuale si sarebbe consumata in un appartamento dell'hinterland torinese. L'uomo, un 60enne, conosceva la ragazza. La giovane ha ricevuto 20 giorni di prognosi

"Apri, sono lo zio". Poi la stupra e la minaccia: "Se parli, ti ammazzo"
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"Apri la porta, sono lo zio". La ragazza ha riconosciuto la voce e lo ha accolto in casa. Di certo non avrebbe mai immaginato che quell'uomo, un adulto di cui si fidava, l'avrebbe dapprima violentata e poi minacciata di morte. "Fai attenzione perché se parli con qualcuno ti ammazzo. E se non lo faccio io, lo farà qualcun altro al posto", le avrebbe detto lui. La giovane si è rivolta all'ospedale Sant'Anna di Torino per le cure mediche, mentre un'amica ha allertato i carabinieri e fatto arrestare il presunto aggressore. Lui, un 60enne con vari precedenti penali, respinge le accuse: "Si è trattato di un fatto consenziente e volontario", ha spiegato tramite il suo legale, l'avvocato Christian Scaramazzino.

"Apri, sono lo zio"

La presunta violenza sessuale si sarebbe consumata attorno alle ore 15 di domenica in un appartamento dell'hinterland Torinese. Cristina (nome di fantasia) era da sola in casa. L'uomo che l'avrebbe aggredita è un amico del suo ex fidanzato, per questo la ragazza non ha esitato ad aprire la porta quando lui ha suonato al campanello. Del resto lo conosceva da tempo, avendo frequentato per molti anni la stessa comitiva di amici e gli stessi posti. Si è fidata di un adulto che chiamava affettuosamente "zio". E lui l'ha tradita.

La presunta violenza sessuale

Stando alla versione fornita dalla presunta vittima ai carabinieri nella successiva denuncia, il 60enne non le avrebbe lasciato alcuno scampo. Subito dopo aver varcato la soglia d'ingresso, sbattendo furiosamente la porta alle spalle, questi l'avrebbe trascinata sul divano, costringendola a consumare un rapporto orale. Seppur immobilizzata, Cristina è riuscita a divincolarsi e rifugiarsi in bagno. Ma lui l'avrebbe raggiunta e bloccata una seconda volta. A quel punto la ragazza lo ha implorato di lasciarla andare, spiegando che se non lo avesse fatto avrebbe chiamato il 112: "Vattene via o chiamo i soccorsi".

Le minacce di morte

Sollecitato dalla ragazza, il 60enne ha deciso di mollare la presa. "Se racconti alle forze dell'ordine cosa è successo ti faccio del male. Oppure chiedo ai miei amici di farlo per me", ha detto prima di andarsene. Dopodiché è uscito dall'appartamento. In preda al panico, la giovane si è rivolta a una sua amica e, in lacrime, le ha raccontato cosa era successo. Quest'ultima ha allertato i carabinieri che, una volta raccolta la testimonianza della ragazza, hanno arrestato il presunto aggressore con l'ipotesi di reato per violenza sessuale.

La difesa del 60enne

L'uomo si professa innocente. "Si è trattato di un fatto consenziente e volontario.

Dovremo valutare la credibilità della persona offesa, che per quanto ci risulta ha problemi di tossicodipendenza", ha spiegato il suo legale al quotidiano La Stampa. Cristina se l'è cavata con venti giorni di prognosi, anche se non ha ancora superato lo shock. Spetterà ai carabinieri fare chiarezza sull'accaduto.

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