Cronaca nera

"La casa di Kata nel degrado assoluto". E spuntano i cartelli: "Sto bene"

Ieri pomeriggio, sono comparsi alcuni cartelli nel quartiere Novoli di Firenze: "Sto bene". I sopralluoghi nell'ex hotel Astor, dove vive la piccola Kata: "Ci vivono molti bambini, sconvolgente entrarci", racconta al Giornale.it la presidente dell'associazione Penelope Toscana

Una parte della facciata dell'ex hotel Astor, dove vive la piccola Kata
Una parte della facciata dell'ex hotel Astor, dove vive la piccola Kata

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"La casa di Kata nel degrado assoluto". E spuntano i cartelli: "Sto bene"

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"Sapevo che si trattava di un ex albergo occupato, ma mai mi sarei aspettata di trovare una situazione di assoluto degrado". Lo racconta al Giornale.it Emanuela Zuccagnoli, presidente dell'Associazione Penelope Toscana, che assiste la famiglia di Kata, la bimba scomparsa sabato 10 giugno dall'ex hotel Astor del quartiere Novoli di Firenze. Ieri pomeriggio, i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nel civico attiguo all'abitazione della piccola: "L’unica cosa che posso dire è che quell’edificio è attiguo al cortile dell’albergo e quindi ha magari degli accessi non visibili", continua Zuccagnoli. Resta, invece, il mistero dei cartelli ritrovati in zona lunedì pomeriggio: "Sto bene", recita la scritta. Intanto, Miguel Angel Chicllo Romero, il padre di Kata, è stato scarcerato "per stare vicino alla sua famiglia", chiarisce all'Ansa il suo legale, l'avvocato Cristiano Toraldo.

Nell'ex albergo dove vive Kata degrado assoluto

La piccola Kata vive all'interno di un edificio occupato da alcune famiglie straniere. "Ma non sono appartamenti, - precisa la presidente dell'Associazione Penelope Toscana - ma camere molte piccole. Kata, il fratellino e i genitori dormono su un letto matrimoniale tutti insieme. Sono entrata nell'ex hotel Astor domenica, per la prima volta, e mai avrei pensato di trovarmi dinanzi a una situazione del genere. È stata un'esperienza umanamente sconvolgente". La bimba non è l'unica a vivere in quel posto: "Ci sono molte persone che credo siano nella stessa situazione della famiglia di Kata. - continua Zuccagnoli -. E poi non ho potuto fare a meno di notare la presenza di molti bambini che, pur frequentando l'asilo ed venendo seguiti dai servizi sociali, vivono in un ambiente non consono alla loro giovane età. È una situazione di degrado assoluto".

Il mistero dei cartelli: "Sto bene"

Lunedì pomeriggio, nei pressi dell'hotel Astor sono stati trovati alcuni cartelli (fogli bianchi in formato A3) con la scritta "Sto bene". L'ipotesi che vi sia un riferimento implicito alla scomparsa della bimba sembra, però, inconsistente. "In questi giorni sono arrivate molte segnalazioni, tra cui anche delle telefonate. - continua la presidente di Penelope Toscana - Non mi stupirei se si trattasse dell'iniziativa di alcune persone che, in situazioni delicate come questa, sarebbe meglio non facessero alcunché. Sia le telefonate che i cartelli sono stati vagliati e, pare, che al momento non abbiano trovato alcun riscontro rispetto alla scomparsa di Kata".

"La mamma di Kata sta male"

L'associazione Penelope, che si occupa delle persone scomparse, assiste Katherine Alvarez, la mamma di Kata. "Ci occupiamo sia garantire un supporto emotivo che legale (l'avvocato Daica Rometta che segue la madre della bimba ndr) - puntualizza Zuccagnoli - Katherine sta molto molto male, è divorata dalla sofferenza. È una ragazza di 25 anni e non ha la famiglia accanto, anche se tutta la comunità peruviana di Firenze le sta accanto".

Poi conclude: "Per lei è una pressione insostenibile, vuole solo ritrovare la sua bambina".

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