Cronaca nera

Il giallo nel brindisino. Marito e moglie uccisi a colpi d'arma da fuoco

Al momento gli inquirenti brancolano nel buio: l'ipotesi del gesto volontario è tramontata per l'assenza dell'arma del delitto

Il giallo nel brindisino. Marito e moglie uccisi a colpi d'arma da fuoco

Sono proseguiti senza sosta per tutta la notte gli accertamenti tecnici e scientifici nella casa di Serranova, frazione di Carovigno in provincia di Brindisi, in cui sono stati rinvenuti i corpi senza vita di due coniugi uccisi a colpi d'arma da fuoco. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la scena di quello che ad ora, sulla base delle evidenze emerse, appare come un duplice omicidio.

L'allarme

Ad essere rinvenuti senza vita all'interno della propria abitazione, nella notte dello scorso mercoledì 1 marzo, sono stati Antonio Calò, di 64 anni, e la moglie Caterina Martucci, di 70. L'allarme è stato lanciato dal fratello dell'uomo, preoccupato fin da subito per il fatto di non averlo incontrato come di consueto al bar nel corso della mattinata. Non avendo più ricevuto alcuna comunicazione dal 64enne, il congiunto decide infine di andare a bussare alla porta di casa per sincerarsi che tutto sia a posto. Sono le ore 18:30, ma nessuno da dentro risponde, per cui l'uomo cerca di aprire la porta, stranamente non chiusa a chiave, e fa la macabra scoperta. Immediatamente, come riferito da Brindisi Report, contatta le autorità chiamando il 112.

Le piste

Sul luogo giungono i carabinieri del Norm della compagnia di San Vito Dei Normanni e i militari del Reparto operativo del comando provinciale di Brindisi. In loro supporto anche gli uomini della polizia locale, che transennano l'intera area per consentire agli inquirenti di operare senza il rischio di intromissioni. Inizialmente si era pensato che potesse trattarsi di un omicidio-suicidio, ma alcuni elementi emersi spingerebbero invece a privilegiare la teoria del duplice omicidio: i due coniugi sono stati uccisi in due diverse stanze, ciascuno con un singolo colpo di arma da fuoco, e sul posto non è stata rinvenuta l'arma del delitto. Questa sarebbe la prova più importante in grado di escludere la pista del gesto volontario.

Antonio Calò è stato ritrovato sull'ingresso, la moglie Caterina, invece, in camera da letto. Il fatto che le lampadine di casa fossero tutte spente ha fatto supporre che il duplice delitto sia avvenuto a un orario in cui c'era ancora piena luce. Pare poco probabile anche l'ipotesi di una rapina andata male: i due vivevano infatti coi pochi soldi di una pensione sociale e, per arrotondare, il 64enne svolgeva qualche lavoro occasionale. Antonio e Caterina, che non avevano figli, vengono descritti da parenti e amici come persone umili e buone, per cui anche l'atto di ritorsione sembra una via difficilmente percorribile, ma non viene esclusa al momento dagli inquirenti.

La casa della coppia è stata sottoposta a sequestro.

Le due salme, trasferite dopo i rilievi all'obitorio del cimitero di Ostuni, restano a disposizione dell'autorità giudiziaria, in attesa di sapere se la procura della Repubblica di Brindisi, che si occupa delle indagini, disporrà o meno l'esecuzione degli esami autoptici.

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