
Non sono mai andati a scuola e hanno vissuto in condizioni igienico-sanitarie precarie. È la storia drammatica di due fratellini, un maschietto e una femminuccia, uno di 6 e l'altro di 9 anni, trovati in un cascinale a Lauriano, in Piemonte. Il padre, uno scultore di 54 anni originario dei Paesi Bassi, li ha tenuti nascosti nei boschi per "paura che contraessero malattie". Per fortuna, l'intervento tempestivo dei Servizi Sociali di Chivasso ha evitato che la situazione si protraesse a oltranza. Il Tribunale dei Minori ha avviato la procedura di adottabilità: presto i piccoli potrebbero essere affidati a una nuova famiglia.
La storia dei "fratellini fantasma"
Sembra quasi la trama di un film, ma non lo è. Stando a quanto riporta il quotidiano La Stampa, i due fratellini sarebbero nati entrambi in Germania da genitori olandesi. Il padre li avrebbe portati a Lauriano tre anni fa, in piena pandemia Covid-19, costringendoli a vivere in totale isolamento. Complice la paura del contagio e la diffusione di altri eventuali virus, l'uomo non solo aveva deciso di non far vaccinare i due figli, ma li aveva allontanati da tutto e tutti. E così i due piccini non avrebbero mai potuto frequentare la scuola né giocare con i propri coetanei.
La scoperta choc
Una "famiglia fantasma", sconosciuta anche agli abitanti del posto, i quali ignoravano l'esistenza dei due fratellini. Un dramma che, se non fosse stato per l'intervento propiziatorio della sindaca Mara Bacolla, forse avrebbe rischiato di finire in tragedia. Nei giorni scorsi la prima cittadina di Lauriano ha emanato un'ordinanza di sgombero a seguito dell'alluvione che ha colpito la zona, compresa l'area boschiva. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta del cascinale, si sono trovati davanti due bambini che non sapevano né leggere né scrivere. Inoltre, nonostante l'età, indossavano entrambi ancora il pannolino. Una scena struggente.
La difesa del papà
Interrogato sui fatti, il papà dei due fratellini ha negato ogni negligenza, dichiarando che i figli sarebbero arrivati in Italia solo due settimane fa e avrebbero avuto a disposizione "molti giocattoli e il computer". Sulla vicenda, le cui eventuali responsabilità da parte dell'uomo sono ancora da accertare, è intervenuto il Tribunale dei Minori.
Nella relazione stilata dai giudici si legge che "per le problematiche materne, completa assenza della madre, e paterne (incuria, condizioni di isolamento e di assenza di stimoli in cui li hanno fatti vivere), i minori non possano, allo stato, essere loro affidati e ritiene siano collocati in una famiglia affidataria, o in caso di mancanza di risorsa, in casa famiglia o comunità per minori, con previsione di incontri in luogo neutro". Ad oggi i bambini si trovano in una comunità protetta. Il Ciss (Consorzio intercomunale per i servizi socio sanitari) si è già attivato per garantire loro un'adeguata istruzione, un pediatra e i relativi documenti.