La droga, la lite, le fucilate. Orrore in Verbania: il padre uccide il figlio

L'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite. La vittima, 34 anni, aveva problemi con la droga. Il padre è in stato di fermo

La droga, la lite, le fucilate. Orrore in Verbania: il padre uccide il figlio
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Avrebbe esploso un colpo di fucile contro il figlio, uccidendolo, per difendere la moglie da un tentativo di aggressione da parte di quest'ultimo. È la versione fornita agli inquirenti da Edoardo Borghini, 63 anni, circa la dinamica della tragedia famigliare che si è consumata ieri sera in una villetta di Ornavasso, nel Verbano Cusio Ossola. Secondo quanto emerge da una prima ricostruzione, l'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di un litigio per futili motivi. Sembra che la vittima, Nicola Borghini, 34 anni, non fosse nuova a comportamenti violenti in famiglia.

La ricostruzione

Tutto è cominciato quando il 34enne, rientrato a casa dopo aver trascorso la serata in compagnia di un amico, è andato su tutte le furie per aver trovato la porta del garage chiuso. Dunque avrebbe ingaggiato un diverbio con i genitori, poi degenerato in violenze fisiche: li ha aggrediti entrambi, ferendoli, salvo poi colpire ripetutamente la madre. La donna si è rifugiata in una stanza, ma il figlio l'ha raggiunta. A quel punto il marito ha esploso un colpo di fucile in direzione del ragazzo, che è morto prima che arrivassero i soccorsi.

Fermato il padre della vittima

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Premosello. L'uomo è stato condotto in caserma e trattenuto fino all'alba di questa mattina. Ora si trova in carcere a Verbania in attesa dell'udienza di convalida del fermo davanti al gip. I militari hanno sequestrato l'arma del delitto e altri quattro fucili, tutti regolarmente detenuti. La villetta è stata posta sotto sequestro. In giornata i carabinieri eseguiranno ulteriori sopralluoghi per effettuare i rilievi tecnici del caso.

Il movente

Il movente dell'omicidio è ancora da chiarire. "Il mio assistito non ha sparato per uccidere", ha spiegato all'Ansa l'avvocato Gabriele Pipicelli, che assiste Edoardo Borghini. "È disperato - ha aggiunto il legale - Un padre che ha ucciso il figlio è una disgrazia, nessun genitore vuole la morte del proprio figlio. Non è certo una cosa premeditata o organizzata, è un epilogo infausto in una situazione che si è acutizzata e in cui gli aggrediti erano loro due (i genitori del 34enne ndr)".

Il sindaco: "Il papà era preoccupato"

La vittima, già nota alle forze dell'ordine, aveva rapporti molto tesi con i genitori. Secondo quanto trapela, le discussioni sfociavano spesso in aggressioni fisiche. "In passato, il padre ha versato qualche lacrima di fronte a me.

- ha ricordato il sindaco di Ornavasso Filippo Cigale Fulgosi - Ho visto più volte un papà preoccupato per il figlio, un padre molto attento rispetto a tanti altri genitori. Sono stato estremamente colpito dal gesto, conoscendo il padre e il suo amore per il figlio".

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