Cronaca nera

"Era un fantasma". A Sant'Antimo quelle voci sul fidanzato di Giulia

Intanto il sindaco Massimo Buonanno, che ha annullato tutte le cerimonie in programma nei prossimi giorni, ha fatto sapere che proclamerà il lutto cittadino il giorno del funerale

Sant'Antimo, Wikipedia
Sant'Antimo, Wikipedia
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Sant’Antimo si è svegliata all’alba vivendo un incubo a occhi aperti. Già nelle prime ore del mattino nei bar affollati del centro cittadino l’unico argomento di cui si parlava era l’omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne originaria della città a nord di Napoli uccisa dal compagno a Senago, nell'area metropolitana di Milano. Su Internet circolava già nella notte la notizia della confessione di Alessandro Impagnatiello, il convivente della ragazza che ha ammazzato lei e il bimbo di sette mesi di cui era incinta. I residenti temevano di ricevere l’annuncio della morte della concittadina fin dal giorno in cui era scomparsa, ma speravano di sbagliarsi. Troppi i lati oscuri di una storia che si è consumata nel giro di pochi giorni provocando incredulità e sgomento in un’intera comunità.

Le reazioni a Sant’Antimo

La distanza delle ultime ore tra i santantimesi e la famiglia Tramontano, che si è spostata a Milano appena saputo della scomparsa di Giulia, ha fatto crescere l’ansia tra i tanti amici che attendevano informazioni sulla ragazza. Il padre e la madre della 29enne, che hanno altri due figli, Chiara e Mario, sono molto conosciuti e apprezzati in città. Entrambi provengono dalla vicina Frattamaggiore. Lui è un agente di commercio nel settore dell’abbigliamento e lei lavora in un centro di riabilitazione motoria che si occupa anche del recupero di giovani disagiati. Nessuno poteva immaginare che Giulia, la figlia più intraprendente, che aveva deciso di trasferirsi al nord per realizzare il suo sogno professionale, potesse subire una violenza del genere. La sorpresa è stata enorme.

Don Salvatore Coviello
Don Salvatore Coviello

Il ricordo del sacerdote

Don Salvatore Coviello, sacerdote della parrocchia Santa Lucia di via Roma, non riesce ancora a crederci. La sua amicizia con la famiglia Tramontano è di lunga data. “Ho impartito io la prima comunione alla ragazza – dice – loro sono miei parrocchiani da sempre. Giulia nella mia chiesa è stata anche battezzata. Si tratta di persone perbene, altruiste. Con la mamma sono in continuo contatto perché mi dà una mano nel recupero motorio di giovani in difficoltà. Nel centro specialistico in cui lavora si rende sempre disponibile”.

È trascorso quasi un anno dall’ultima volta in cui don Salvatore ha visto Giulia. “Era scesa, come faceva di tanto in tanto, per venire a trovare i genitori – continua il sacerdote – e ho scambiato quattro chiacchiere con lei. Mi è sembrata serena e felice, soprattutto per i progressi fatti in ambito lavorativo. Da circa cinque anni aveva deciso di trasferirsi a Milano, non perché ne avesse bisogno, ma semplicemente per realizzare i suoi obiettivi. Giulia era molto determinata e indipendente, anche nel rapporto con i genitori, a cui era molto legata. Ma nella mia mente restano le immagini di lei bambina e adolescente”.

Don Salvatore l’ha cresciuta negli anni dell’infanzia. “Era quasi sempre in parrocchia, fino ai 13-14 anni – racconta – poi si è iscritta alle scuole superiori ad Aversa e si è un po’ allontanata. Si sa come sono i giovani: arrivati a una certa età cominciano ad avere altri interessi, ma ha mantenuto sempre un atteggiamento serio e rispettoso”. Il sacerdote confessa di non aver mai conosciuto il fidanzato di Giulia. Alessandro Impagnatiello era come un fantasma a Sant’Antimo. Tutti sapevano della sua esistenza, ma nessuno l’ha mai visto. “Mi ha parlato di un ragazzo che frequentava – rivela don Salvatore – ma in maniera molto superficiale. Io non l’ho mai incontrato e la cosa mi sembrava alquanto strana. Non so se scendeva con lei o rimaneva a Milano”.

Il sacerdote ha vissuto con grande apprensione gli ultimi giorni. “Ho sentito il papà di Giulia – spiega – lunedì scorso, ma solo per fargli sentire la mia vicinanza e quella dell’intera comunità di Sant’Antimo. Non gli ho fatto domande visto il momento così delicato, ma in cuor mio immaginavo fosse successo qualcosa di grave. Adesso dobbiamo stringerci tutti attorno al dolore di questa famiglia”.

L'avvocato Giuseppe Italia
L'avvocato Giuseppe Italia

L’amico della comitiva

Giuseppe Italia è un consigliere comunale e frequenta lo stesso giro di amicizie di Giulia. Di professione fa l’avvocato e ha appreso la notizia della morte della ragazza appena sveglio. “Ho dieci anni in più di Giulia – dichiara – ma l’ho incontrata più di una volta nel bar di via Roma che è il luogo di ritrovo dei giovani santantimesi. Abbiamo chiacchierato parecchio. Era una ragazza intelligente e bellissima, non passava inosservata. Aveva la sua visione del mondo, un’idea che l’ha portata lontano da Sant’Antimo e dai suoi amici. L’avevo incontrata sette mesi fa, forse non sapeva ancora di essere incinta, non me ne ha parlato. Ecco, pensare che oltre a lei ha perso la vita anche il bimbo che portava in grembo fa accapponare la pelle”.

Il sindaco di Sant'Antimo Massimo Buonanno
Il sindaco di Sant'Antimo Massimo Buonanno

Il lutto cittadino

Il sindaco di Sant’Antimo Massimo Buonanno, intanto, ha fatto sapere che proclamerà il lutto cittadino. “La bandiera a mezz’asta – sottolinea – ci sarà il giorno del funerale. Per il momento ho provveduto ad annullare tutte le cerimonie in programma nei prossimi giorni, anche quelle del 2 giugno.

La famiglia Tramontano è molto ben voluta in città e l’intera comunità è sgomenta per questa terribile notizia”.

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