
Ci sono due binari oggi nelle indagini sul delitto di Garlasco. Da un lato ci sono le investigazioni tout court sull’omicidio di Chiara Poggi, trucidata il 13 agosto 2007. Dall’altro si parla del movimento di 43mila euro che la guardia di finanza avrebbe percepito in uscita dalle tasche dei famigliari di Andrea Sempio, denaro che la procura di Brescia ipotizza possa essere stato utilizzato per corrompere l’ex pm Mario Venditti.
Le tracce nei margini ungueali
Nell’episodio di ieri della trasmissione Ore 14 Sera è intervenuto il genetista Marzio Capra, l’unico consulente rimasto in carica sempre, dal 2007 a oggi. Capra si è pronunciato sulle indagini, grazie alla sua memoria storica: “Le ipotesi che si sono succedute nel tempo sono state diverse. Ricordo che nei sopralluoghi si cercavano fantomatiche impronte di stampella. […] Ne sono state dette di tutti i colori. […] Gli investigatori, almeno per quanto ne so io, che ho seguito appunto le indagini genetiche, hanno cercato di indagare il più possibile a 360 gradi”.
Secondo Capra, le indagini pian piano sono giunte a indizi che hanno spostato l’attenzione su Alberto Stasi, condannato nel 2015 in via definitiva per l’omicidio. Ma quando si parla del presunto materiale genetico di Andrea Sempio, che una consulenza avrebbe rinvenuto sui margini ungueali di Chiara Poggi, Capra sostiene si potrebbe trattare di contaminazione: “È un’ipotesi possibile, ma dobbiamo dare una probabilità”. Se fosse possibile, dice, analizzerebbe il computer della vittima, qualora fosse presente.
Ma cosa lo spinge a ipotizzare la contaminazione? “Sono stati fatti degli studi che stabiliscono che, nella popolazione normale, il 70% dei soggetti ha del materiale biologico di altri soggetti sotto i margini ungueali. Il margine ungueale è un elemento che di per sé protegge la perdita di eventuali tracce”, ha risposto.
Tra l’altro per il genetista, la “presenza ubiquitaria” del Dna di Sempio “depone più per una contaminazione che per un avvenuto contatto più o meno volontario”, ma precisa che si tratta di un cosiddetto “Dna ambientale”, che si trova normalmente sugli oggetti che non vengono completamente sterilizzati dopo l’utilizzo di uno o più soggetti. Per far capire meglio, ha aggiunto che sulla maniglia di una delle porte della villetta di Garlasco è presente il Dna di un parente dei Poggi che non frequentava la casa da una decina di giorni, ma di nessun altro, Chiara Poggi compresa. Inoltre il Dna sui margini ungueali della giovane fa capo a tre aplotipi non completi, parziali, degradati.
L’ipotesi della vendetta
Non starebbe bene l’ex pm Mario Venditti dopo le accuse di corruzione, “una delle accuse più infamanti per un magistrato del suo calibro”, ha chiarito alla trasmissione di Rai 2 Domenico Aiello, avvocato di Venditti, sottolineando il ruolo svolto nell’antimafia. “Da mesi c’è un leit motiv che la nuova gestione della procura di Pavia vorrebbe fare pulizia, infatti le indagini si chiamano proprio così, sulla precedente gestione”, ha aggiunto. Per Aiello, si tratterebbe di una situazione in cui i “primi della classe” segnalerebbero i presunti errori di chi c’è stato prima. E in merito al foglietto trovato in casa Sempio con su scritto “Venditti gip archivia 20.30 euro”, il legale pensa che ci siano “tutta una serie di alternative possibili nell’interpretare quel rigo, tutte ugualmente ipotizzabili”.
L’intercettazione del soliloquio
Fanno ancora discutere le intercettazioni di Andrea, Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari. Tuttavia Ore 14 Sera ha fatto leggere ieri la trascrizione di un possibile soliloquio dell’indagato, soliloquio che ha destato l’interesse degli ospiti in studio.
L’intercettazione risale al 15 febbraio 2017, Andrea Sempio ipotizza una società divisa in piccole tribù composte da un massimo di 150 individui, in particolare donne, “perché per ogni maschio ci sarebbe una proporzione di quattro femmine”. Alle donne toccherebbe la gestione degli spazi e della prole, mentre gli uomini andrebbero a caccia in gran parte della settimana: “Gli uomini stanno lì un po’, poi tornano e hanno un ricambio di donne, quindi c’è sempre desiderio, c’è sempre voglia, non ci sono persone isteriche perché non si trom…, perché il marito non ti guarda più o perché la moglie è diventata una cicciona di m…”. Secondo l’indagato, questo “è il modello con cui sono cresciuti di sicuro i nostri bisnonni e probabilmente anche le nostre nonne e i nostri nonni se vivevano in cascina”.
È giunto subito il commento della criminologa Roberta Bruzzone, che ha sottolineato come questa intercettazione sia “interessante sotto il profilo personologico, perché dice tante di quelle stupidaggini tutte insieme che diventa difficile calcolare il coefficiente, però questa roba non ti porta a pensare che questa persona possa aver ucciso una donna. Sicuramente parrebbe un uomo con un’idea delle donne sicuramente da vedere sotto molteplici profili e con una visione estremamente fallocentrica della vita e delle relazioni”.
L’esperta spiega che non c’è un breve passo tra queste parole e l’ipotesi di un’indole omicidiaria, e che Sempio “probabilmente svela una parte aggressiva di sé, che forse nella vita normale non riesce a esprimere”.Ti interessa l'argomento?