Garlasco, parla il nuovo legale di Sempio: "Gli ho fatto un test. È innocente"

Le prime dichiarazioni di Liborio Cataliotti, il nuovo avvocato di Andrea Sempio. Cosa ha detto sull’incarico e sulla nuova possibile linea difensiva

Liborio Cataliotti con Giammarco Menga
Liborio Cataliotti con Giammarco Menga
00:00 00:00

C’era grande attesa e ora c’è un nuovo nome. Dopo che Andrea Sempio ha rimesso il mandato di Massimo Lovati come suo avvocato difensore, in molti aspettavano di sapere chi sarebbe stato il nuovo difensore, e la notizia è giunta nel pomeriggio di ieri. Si tratta di Liborio Cataliotti, avvocato famoso per essere stato protagonista in diversi processi di alto profilo.

Cataliotti non avrebbe deciso a priori di difendere l’indagato nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco, ma l’avrebbe sottoposto a un test. “È del tutto fisiologico e normale che un difensore rivolga al proprio assistito delle domande, anche al di fuori di un interrogatorio formale. Oggi, prima di assumere l’incarico, ho portato con me tre collaboratori dello studio. Forti della conoscenza che avevamo già del caso - conoscenza basata anche sulle preziose informazioni che voi ci avete fornito - lo abbiamo letteralmente sommerso di domande. Si tratta, verosimilmente, delle stesse domande che gli inquirenti potrebbero rivolgergli se dovesse tornare in aula o essere nuovamente interrogato”, ha spiegato il legale a Quarto Grado, in collegamento con l’inviato Giammarco Menga.

A questo punto Gianluigi Nuzzi, in studio, ha chiesto a Cataliotti se lo abbia fatto per pesare l’innocenza o la colpevolezza di Sempio, e l’avvocato ha chiarito: “Assolutamente sì, abbiamo fatto quello che voi definite, con un meritorio e azzeccato titolo, il quarto grado, non il terzo, il quarto. È uno dei parametri che adottiamo. Ci sono reati antipatici per i quali non accetto il mandato. In generale, la valutazione tiene conto del margine di difesa che esiste, e questo non è necessariamente legato all’innocenza o alla colpevolezza. Nel caso specifico però tutto ruota attorno a questo: innocenza o colpevolezza erano i parametri da misurare, e sono quelli che abbiamo effettivamente valutato, nei limiti di ciò che potevamo fare in circa tre ore di confronto serrato con Andrea Sempio”.

Cataliotti ha ringraziato Lovati - che aveva affiancato Sempio anche in occasione della seconda indagine a suo carico, nel 2017 - per il lavoro svolto finora, e ha annunciato la propria linea difensiva. L’avvocato ha spiegato che agirà direttamente sull’accusa, che per l’indagato è omicidio in concorso con ignoti o con la persona già condannata nel 2015. In altre parole Cataliotti sosterrà che non solo Sempio non avrebbe concorso a uccidere Chiara Poggi il 13 agosto 2007, ma che non avrebbe potuto farlo con Alberto Stasi.

Non so se la linea difensiva cambierà - ha aggiunto - posso però esplicitare quale sarà la mia. La mia strategia difensiva è volta a fronteggiare l’accusa rivolta al mio assistito, ossia quella di aver concorso nell’omicidio della povera Chiara Poggi, in concorso con il soggetto che la giustizia, con sentenze ormai irrevocabili, ha individuato in Stasi.

Su questo non mi permetto di aggiungere nulla. Mi limiterò - e questo rappresenta forse l’elemento di novità - a parlare esclusivamente del mio assistito, della sua innocenza e dell’inesistenza di prove a suo carico”.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica