
Un oggetto di metallo, molto simile a un martello. Anche se a prima vista piuttosto diverso, nelle sue caratteristiche, da quello mancante descritto dalla famiglia Poggi. Lo ha restituito, insieme a diversi altri oggetti, il canale Tromello, non lontano da Garlasco, dopo essere stato dragato ieri nel corso delle operazioni effettuate dai vigili del fuoco e dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.
In teoria potrebbe essere compatibile con l'arma del delitto, che mai è stata ritrovata nel corso delle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 a ventisei anni dopo avere aperto la porta di casa al suo assassino. Che, per le sentenze passate in giudicato, è ancora uno solo: il fidanzato Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere e che a breve finirà di scontare la sua pena. L'oggetto in questione dovrà comunque essere analizzato e per questo servirà una perizia tecnica, nell'indagine del procuratore Fabio Napoleone e dei pm Stefano Civardi e Valentina Di Stefano. Che oggi vede Andrea Sempio, un amico del fratello di Chiara, indagato per concorso in omicidio.
La cerchia di amici del ragazzo, che andavano nella villetta dei Poggi per giocare ai videogame, è dove si stanno concentrando le attenzioni dei carabinieri. Che ieri infatti hanno anche perquisito, oltre alla casa di Voghera di Sempio e all'abitazione dei suoi genitori, gli amici Mattia Capra e Roberto Freddi, non indagati. A casa di Sempio sono stati sequestrati diari e quaderni, che verranno ora esaminati. Resta sempre da chiarire il movente, di un presunto assassino diverso da Stasi. Chiara avrebbe aperto volontariamente la porta di casa, al mattino presto, alla persona che l'ha poi uccisa. È altamente probabile dunque, che conoscesse questa persona, forse andata a bussare da lei mentre stava studiando, con la scusa di parlarle di qualcosa che le stava a cuore.
Il canale Tromello si trova non molto distante da una casa di cortile, da anni disabitata, di proprietà della famiglia Cappa: qui viveva la nonna delle gemelle Stefania e Paola, cugine da parte di padre della vittima (la mamma delle Cappa è la sorella del padre di Chiara) non indagate. Già un altro testimone, che poi ritrattò le sue dichiarazioni rese ai carabinieri, aveva parlato poco dopo il delitto di una ragazza che si sarebbe allontanata in bici da via Pascoli e "che aveva nella mano destra un piedistallo tipo da camino-canna da fucile con in testa una pigna". Era un dipendente dell'Asm, la società di gestione dei rifiuti di Pavia: la donna, a bordo di una bicicletta nera che procedeva lentamente e con difficoltà visto il pesante strumento, sarebbe stata Stefania Cappa, cugina della vittima. L'uomo ritrattò ("Mi sono inventato tutto perché sono uno stupido") e poi venne indagato per calunnia. La sua deposizione si lega al racconto di un altro testimone, che ha parlato alla trasmissione Le Iene.
Al giornalista televisivo ha detto di aver visto, la mattina del delitto, una ragazza gettare un oggetto metallico in un canale, vicino a una vecchia cascina a Tromello, comune del pavese non lontano da Garlasco. Proprio dove adesso sono concentrate le ricerche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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