Cronaca nera

Il giallo del cadavere nel parco dell'Insugherata: "È il produttore Philip Rogosky"

Secondo "Chi l'ha visto?" si tratterebbe del noto manager cinematografico scomparso a Roma il 29 gennaio. La polizia smentisce qualsiasi riconoscimento ufficiale. L'ipotesi sul decesso: "Soffocato con il gas"

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Si profila una svolta drammatica nelle indagini sulla scomparsa di Philip Rogosky, il noto produttore cinematografico tedesco del qualche non si hanno più notizie da 86 giorni. Secondo quanto riportato dai canali social di "Chi l'ha visto?", il corpo senza vita del 56enne sarebbe stato ritrovato all'interno della Riserva Naturale dell'Insugherata, in zona Cassia a Roma, domenica scorsa. La polizia non ha ancora confermato la notizia né tantomeno sono stati convocati i familiari dell'uomo per il riconoscimento, ma potrebbero esserci novità a breve. In ogni caso, la pista privilegiata dagli investigatori è quella del sui suicidio: accanto al cadavere c'erano una busta di plastica e una bombola di gas a elio.

Il post di "Chi l'ha visto?"

La redazione del noto programma di Rai Tre, che da mesi si sta occupando della scomparsa del manager, dà per certa la notizia: "Ritrovato purtroppo senza vita Philip, l'uomo scomparso a Roma il 29 gennaio. È il suo corpo rinvenuto nella Riserva Naturale dell'Insugherata, in zona Cassia. Condoglianze ai familiari e alla moglie, che aveva lanciato per lui appelli agli spettatori di 'Chi l'ha visto?' e ringrazia tutti", recita la nota diffusa sui social da "Chi l'ha visto?".

La polizia attende il Dna

A trovare il cadavere è stata la polizia, dopo la segnalazione di un passante. Quanto all'identità dell'uomo, gli investigatori preferiscono non sbilanciarsi: sarà l'esito del Dna a confermare se si tratti o meno di Rogosky. Intanto è stata disposta l'autopsia sulla salma che servirà ad accertare l'ora e la causa del decesso, forse avvenuto per soffocamento. I familiari del 56enne, posto che si tratti del noto produttore, non sono stati convocati in questura per la consuetudinaria procedura di identificazione.

L'ipotesi sul decesso e il mistero della bombola di gas

Stando a quanto riporta il Corriere.it, non distante dal corpo senza vita dell'uomo sono state trovate una bombola di gas e una busta di plastica. Circostanza che fa propendere chi indaga per l'ipotesi del suicidio. Anche se, come già accennato, non ci sono notizie certe al riguardo. In ogni caso, le indagini della polizia dovranno accertare dove e quando è stata acquistata la bombola incriminata.

La scomparsa del manager

Philip Rogosky, 56 anni, è scomparso a Roma lo scorso 29 gennaio. Quella mattina è uscito dalla sua abitazione a ponte Sant'Angelo, tra il Tevere e via dei Coronari, e non vi ha fatto più ritorno. Non vedendolo rincasare, i familiari più stretti e gli amici si sono subito attivati per le ricerche. La moglie si è rivolta alla trasmissione "Chi l'ha visto?", temendo che il marito potesse essere stato colto da un malore improvviso o avesse perso la memoria. Pochi giorni dopo, su una panchina al Flaminio, erano stati trovati i pantaloni che indossava il giorno della scomparsa.

Chi è Philip Rogosky

Di origini tedesche ma cittadino italiano, Rogosky è molto conosciuto nel mondo del cinema. Si occupa di spot pubblicitari e ultimamente anche di film. La moglie è un'apprezzata artigiana di gioielli che espone e vende all'interno del suo negozio a Monteverde. Insieme hanno due figli. I conoscenti e gli amici descrivono il 56enne come un uomo preciso, simpatico e molto curioso.

Contrariamente alle voci circolate in Rete dopo la sua scomparsa, non ha mai prodotto documentari e in particolare, come precisa Il Messaggero, non ne ha mai realizzato uno sulla Russia.

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