"Ha tentato di uccidermi". Il racconto choc della 45enne sequestrata e violentata dall'ex

L'uomo, con cui la 45enne aveva avuto una relazione di pochi mesi, era andato a casa sua fingendo di dover riprendere alcuni effetti personali. La vittima: "Era un violento. Mi ha ferita con un cacciavite"

"Ha tentato di uccidermi". Il racconto choc della 45enne sequestrata e violentata dall'ex
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"Il mio ex ha tentato di uccidermi. Mi ha ferita con un cacciavite". Lo ha raccontato ai carabinieri la 45enne sequestrata e violentata per oltre 12 dodici ore dall'uomo con cui aveva avuto una relazione di pochi mesi. Lui era andato a casa sua, in viale Umbria a Milano, millantando di dover recuperare i propri effetti personali. E invece, dopo aver messo piede nell'abitazione, l'ha minacciata e costretta a subire rapporti sessuali. Una vicenda che ha rischiato di finire in tragedia se la vittima non avesse avuto la prontezza di allertare il 112 nel momento in cui il presunto aguzzino si è addormentato.

Le minacce e la lunga notte di violenze

L'incubo è iniziato domenica sera. L'uomo, un 33enne con alcuni precedenti, si è presentato a casa della donna alle ore 23. Una volta entrato, si è impossessato del cellulare della 45enne e ha preteso il pin per sbloccarlo, minacciando di colpirla con un cacciavite qualora si fosse rifiutata. Dopodiché ha sbarrato la porta d'ingresso con una sedia e delle assi di legno per evitare che scappasse. Terrorizzata e senza via di fuga, la vittima è stata costretta a subire le violenze per tutta la notte.

L'intervento dei carabinieri

Attorno alle ore 13 di lunedì, quando l'uomo si è addormentato, la donna è riuscita a recuperare lo smartphone e chiedere aiuto. "Ho avuto molta paura, soprattutto perché senza cellulare non potevo chiamare e lui mi aveva già colpito al collo - scrive il Corriere della Sera riportando uno stralcio del racconto messo a verbale dalla 45enne - Temo anche ripercussioni se dovessi tenere nascosto quanto accaduto". Quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile sono arrivati sul posto, il 33enne ha provato a impedire loro di entrare nell'appartamento. Per fortuna, i militari dell'Arma sono riusciti ad aprire la porta e mettere in salvo la vittima.

L'uomo è stato arrestato

Il 33enne è stato arrestato per sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni. Ora si trova nel carcere di San Vittore in attesa dell'udienza di convalida del fermo. La donna, invece, subito dopo è stata accompagnata alla clinica Mangiagalli per essere visitata. Ai carabinieri ha raccontato che la loro relazione era iniziata sette mesi fa, poi lei ha deciso di lasciarlo: "Litigavamo spesso, beveva, usava stupefacenti e diventava violento. Più volte sono intervenute le forze dell'ordine". Negli ultimi tempi, lui era diventato particolarmente insistente. Domenica sera, prima di presentarsi a casa sua, l'ha tempestata di chiamate "da un numero sconosciuto". Così tante da "non riuscire a usare il cellulare", ha messo a verbale la vittima nella denuncia. Poi l'orrore: un incubo che sembrava non avesse mai fine.

"La vittima ha avuto coraggio straordinario"

"Un’altra storia drammatica quella vissuta dalla signora milanese di 45 anni, sequestrata in casa dal suo ex compagno e violentata. Ha avuto la forza e la determinazione di chiamare la polizia. Una scelta di straordinario coraggio", commenta a Il Giornale Sofia Leda Salati, Dirigente Anti Violenza di Fondazione Asilo Mariuccia, da sempre impegnata nella tutela dei diritti di donne e minori, che gestisce un centro antiviolenza e due Case Rifugio a indirizzo segreto. "Si rivolgono a noi donne che subiscono gravi forme di violenza. - racconta - Denunciare non è semplice, richiede coraggio, supporto e sostegno, sappiamo quanto può essere difficile. Il nostro lavoro è incentrato sull'ascolto, sulla costruzione di un percorso condiviso".

Infine l'appello alle donne vittime di violenza: "Vogliamo che sappiano che non sono sole, che accanto a loro ci sono non solo gli operatori, ma le reti antiviolenza e lo Stato. Aiutare chi subisce violenza è una responsabilità concreta che richiede presenza, competenza e continuità. Ersilia Bronzini Majno ha iniziato questo lavoro dal 1902, da allora non ci siamo mai fermati".

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