Incendio in un palazzo, trovato un cadavere. È di un 60enne ucciso prima a coltellate

La vittima un italiano di origini turche. Si trovava nella casa intestata a un 20enne: "Mi aveva impietosito, lo ospitavo"

Incendio in un palazzo, trovato un cadavere. È di un 60enne ucciso prima a coltellate
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Il cadavere trovato completamente carbonizzato nel letto e con l’addome devastato da alcune coltellate è quello di un italiano di origini turche sui sessant’anni di cui per ora si sa poco o nulla. Anche se solo in via strettamente teorica, infatti, non avrebbe dovuto trovarsi lì, nell’appartamento al pian terreno di un condominio di Sesto San Giovanni, in via Umberto Fogagnolo 131. Un’abitazione dove, almeno formalmente, abita invece uno studente che sostiene di avergli dato ospitalità impietosito dal fatto che quell’uomo - di cui però sembra conoscere anche lui davvero molto poco - al momento non poteva permettersi un tetto sulla testa. Su questi primi, scarni elementi e in attesa degli esiti dell’autopsia stanno lavorando gli investigatori della Squadra mobile di Milano guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia, impegnati stavolta a risolvere quello che si delinea come un vero e proprio giallo.

Alle 3.30 dell’altra notte, nell’abitazione dove in affitto vive uno studente universitario che al momento si trova in vacanza fuori Milano, è scoppiato un incendio. I vigili del fuoco, chiamati dai residenti della zona allertati dal fumo e dalle fiamme, una volta giunti sul posto ed entrati in casa, hanno rinvenuto sul letto il corpo dell’uomo, carbonizzato e già privo di vita. Sul cadavere hanno notato subito delle vistose ferite da taglio e hanno avvertito la polizia. In via Fogagnolo è arrivati quindi il personale del commissariato di polizia di Sesto e poi i colleghi la Mobile. L’ipotesi è che la vittima fosse già morta quando sono divampate le fiamme, appiccate proprio dal suo assassino nella camera da letto dove sono stati trovati gli inneschi che ne confermano l’origine dolosa e proprio nella speranza di nascondere l’omicidio.

Una volta rintracciato telefonicamente lo studente universitario a cui è intestato il contratto d’affitto dell’appartamento distrutto dalle fiamme gli investigatori hanno scoperto che conosceva solo da qualche tempo il suo ospite, un uomo che versava in condizioni economiche talmente precarie da non avere un posto dove dormire, ma che gli era sembrato una persona perbene.

Per questa ragione gli aveva detto che in sua assenza poteva abitare a casa sua e se n’era andato in vacanza lasciandogli la piena disponibilità dell’abitazione in tutta tranquillità. La vittima infatti abitava appena da alcuni giorni nell’appartamento del ragazzo, quando l’altra notte ha aperto la porta al suo assassino.

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