Cronaca nera

"L'unico colpevole sono io". Michele Misseri fuori dal carcere rivendica l'omicidio Scazzi

Dopo 7 anni trascorsi in carcere per occultamento e soppressione di cadavere per l'omicidio Scazzi, Michele Misseri è tornato libero e continua ad accusarsi per la morte della nipote

"L'unico colpevole sono io". Michele Misseri fuori dal carcere rivendica l'omicidio Scazzi

Ascolta ora: ""L'unico colpevole sono io". Michele Misseri fuori dal carcere rivendica l'omicidio Scazzi"

"L'unico colpevole sono io". Michele Misseri fuori dal carcere rivendica l'omicidio Scazzi

00:00 / 00:00
100 %

Dopo aver scontato la pena per occultamento e soppressione di cadavere in relazione al caso di Sarah Scazzi, Michele Misseri è tornato libero. Non è rientrato nella sua casa di Avetrana, in provincia di Taranto, dove si consumò l'omicidio della ragazzina ma pare che sarà quello il suo domicilio. La prima intervista, il contadino l'ha rilasciata alla trasmissione Farwest, in onda su Rai3 e condotta da Salvo Sottile. Ha trascorso in carcere 7 anni ma si è sempre dichiarato colpevole di quell'omicidio, non solo delle fasi successive. Tuttavia, il tribunale ha stabilito una verità diversa rispetto a quella da lui raccontata, ossia che le vere responsabili delma morte della ragazzina furono Sabrina Misseri, la figlia, e Cosima Serrano, la moglie. Un delitto familiare per il quale ancora Michele Misseri si addossa le colpe.

"L’unico colpevole sono io", continua a ripetere il contadino, che davanti alle telecamere Rai ha ripetuto la versione che lo vede unico responsabile di quell'omicidio. "Quel giorno non stavo bene. Avevo dolore alla testa. Sul letto dormivano Sabrina e Cosima. Cosima aveva detto di non suonare al citofono. Sarah è scesa in garage, a me stava dando fastidio, io l’ho presa di spalle, l’ho sollevata, lei mi ha dato un calcio all’indietro e mi ha preso nelle parti deboli, mi è salito un caldo al cervello, l’ho stretta forte", ha raccontato l'uomo. Misseri, alle telecamere di Sottile, racconta anche di un sogno fatto la notte dopo in cui la nipote Sarah gli avrebbe detto: "Zio ho freddo". Ma questa versione non è mai stata considerata attendibile dagli investigatori, i quali ritengono che l'omicidio si sia svolto per mano di Sabrina e Cosima, forse per una gelosia da parte della prima nei confronti della ragazzina.

"Avevo pensato di prendermi una bottiglia del veleno e di andarmene in campagna da me, per togliermi la vita. Mentre che volevo bere ho visto una cosa davanti agli occhi che dice 'se tu ti ammazzi Sarah non sarà mai ritrovata'. Se mi fossi ammazzato, Sarah avrebbe avuto giustizia. Mia moglie non sarebbe mai stata in carcere. Ho sbagliato anche su questo", ha detto poi Misseri in uno sfogo disperato ai microfoni della trasmissione.

"Mi hanno fatto il lavaggio del cervello e ci sono cascato", ha proseguito il contadino, che accusa di essere stato plagiato per dire cose non veritiere.

Commenti