Cronaca nera

"Disse di raggiungerlo sotto al ponte". Parla la supertestimone del giallo di Lilly

L'albergatrice continua a fornire dettagli sul caso di Liliana Resinovich e parla di una telefonata fatta dal vedovo un mese dopo la scomparsa

Screen "Chi l'ha visto?"
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"Disse di raggiungerlo sotto al ponte". Parla la supertestimone del giallo di Lilly

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Sarebbe un momento di stasi nel giallo di Liliana Resinovich: probabilmente si dovrà attendere metà maggio per i risultati della nuova autopsia, in cui dovrebbe entrare in gioco una nuova tecnica forense che potrebbe chiarire la data della morte. Ma intanto fa discutere l’opinione pubblica la nuova testimonianza resa da un’albergatrice amica della donna, la cui documentazione è stata depositata in procura.

Lilly scomparve il 14 dicembre 2021 da Trieste: il suo corpo venne ritrovato tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico giuliano. La prima indagine fece risalire la data della morte a ridosso di quella del ritrovamento, ma nella stessa indagine si chiedeva l’archiviazione per suicidio, cui i famigliari non hanno mai creduto: da qui le loro opposizioni e la conseguente riapertura delle indagini, con una riesumazione e una nuova autopsia. Ma nessuno è mai stato indagato.

C’è però da alcune settimane una voce che si leva a puntare il dito contro il vedovo Sebastiano Visintin: lui ha sempre detto che il rapporto con la moglie fosse un idillio, mentre ora un’albergatrice che dice di conoscere la coppia smentisce le parole dell’uomo. E aggiunge dettagli e circostanze, tutti da verificare naturalmente, su ciò che potrebbe essere accaduto dopo la scomparsa e la morte di Liliana.

Tra i presunti resoconti che l’albergatrice ha fornito alla famiglia di Lilly ce n’è una che risalirebbe a un mese dopo la scomparsa. La donna afferma di aver ricevuto una chiamata di Sebastiano che le chiedeva aiuto: "Mi chiama e mi dice che è fermo con la macchina sotto il ponte. E dopo mi ha mandato anche le foto, che gli è morta la macchina e mi ha chiesto di andare a prenderlo”. L’albergatrice si dichiara però spaventata e decide di mandare lì un amico autotrasportatore, che le avrebbe riferito di aver trovato Sebastiano ma che la sua vettura sarebbe ripartita senza bisogno di assistenza.

Lapidaria la reazione di Sebastiano, contattato da “Chi l’ha visto?”: “Dopo due anni e mezzo viene fuori con ‘ste storie?”. Il vedovo afferma che l’amico dell’albergatrice l’avrebbe trainato e che lei “si è autosuggestionata” in relazione alla vicenda di Liliana. Tuttavia ospite in studio Antonio Cozza, avvocato della cugina di Lilly Silvia Radin, ha spiegato di aver cercato un riscontro alle parole dell’albergatrice e di Sebastiano: “Abbiamo un messaggio in cui Sebastiano dice che era stata la batteria dell’auto e poi è ripartita.

Sta dicendo un’inesattezza”.

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