La neonata morta strangolata. Ecco i tatuaggi della mamma

La donna deceduta 4 giorni prima, forse per un’overdose. La piccola è stata uccisa. Continua la caccia ad un uomo

La neonata morta strangolata. Ecco i tatuaggi della mamma
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Potrebbe essere stata strangolata la bambina di pochi mesi trovata morta sabato pomeriggio sotto a un cespuglio di Villa Pamphili, a Roma, a poca distanza dal cadavere della madre. E sarebbe stata uccisa la sera prima del ritrovamento del suo corpicino, nudo, scoperto per caso da un frequentatore del parco, che inizialmente lo aveva scambiato per un bambolotto. L’esito dell’autopsia effettuata domenica non ha chiarito però la dinamica di quello che sembra un duplice omicidio, se non le tempistiche dei decessi, sopraggiunti in una fascia temporale più ampia del previsto.

La donna, tra i 20 e i 30 anni, dell’est Europa, che si presuppone essere la mamma della neonata (anche se sarà l’esame del Dna a confermarlo), trovata a circa 200 metri dalla piccola, coperta in malo modo da un sacco dell’immondizia da cui spuntava un braccio, sarebbe morta almeno quattro giorni prima. Il suo corpo, infatti, era in avanzato stato di decomposizione. Il medico legale non ha riscontrato segni di violenza sul cadavere, ma per avere un quadro completo sarà necessario attendere il risultato degli esami tossicologici, che potranno confermare o escludere l’ipotesi che sia morta per un’overdose o magari per un’intossicazione. Dall’esame autoptico è emerso che le due vittime non erano denutrite, nonostante vivessero in un contesto di degrado e dormissero nelle villa, dove è stato trovato un giaciglio di fortuna con dei vestiti che potrebbero essere appartenuti a mamma e figlia.

Continua la caccia all’uomo, verosimilmente un connazionale, che gli investigatori ritengono il killer della bambina, della quale si sarebbe sbarazzato dopo il decesso della madre, soffocandola, come sembrerebbe dai numerosi segni sul collo. La neonata aveva anche un ematoma sulla testa, esito di un trauma non abbastanza violento da determinarne il decesso. Alcuni testimoni, abituali frequentatori del parco, avrebbero parlato di una famiglia che potrebbe corrispondere alle identità delle vittime. Gli investigatori stanno intrecciando i dati con gli ospedali dove negli ultimi mesi sono nate delle bambine da madri straniere e con le segnalazioni di donne scomparse, anche all’estero.

Non è escluso, infatti, che la donna e la bambina fossero arrivate in Italia da poco. Anche le loro impronte digitali, non presenti nei database nazionali, sono state inviate anche agli archivi internazionali insieme alle foto dei tatuaggi - un disegno a forma di pipistrello, una tavola da surf con sopra uno scheletro e un teschio e un motivo floreale stilizzato - presenti sul corpo della donna, diffusi anche dalla questura di Roma, nella speranza che qualcuno li riconosca e faccia delle segnalazioni utili all’identificazione delle vittime. Gli uomini della mobile, coordinati dalla Procura di Roma, dove ieri c’è stato un vertice per cercare di mettere insieme i vari pezzi del puzzle, stanno seguendo varie piste, molte delle quali si stanno rilevando false.

Come quella dei ragazzini che venerdì sera, passeggiando nel parco, avrebbero visto un uomo con un fagotto in braccio. Appresa dalla stampa la notizia del ritrovamento della neonata hanno avvertito il 112 fornendo una descrizione agli investigatori.

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