Cronaca nera

"Non mi troverai mai". Lo strazio del padre a cui è stata sottratta la figlia

La storia di Andrea Palermo, che non vede la figlia Matilde da quando aveva 3 anni, nel 2014. "Ci sono persone fuori di testa, sia uomini che donne" dice Giorgio Ceccarelli de "L'Armata dei Padri"

Screen "Chi l'ha visto?"
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"Non mi troverai mai". Lo strazio del padre a cui è stata sottratta la figlia

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Le istanze dei padri cui vengono rapiti i figli rappresentano talvolta un fenomeno in sordina. E dal Milanese arriva la vicenda di un padre, Andrea Palermo, che non vede la figlia Matilde da 9 anni, perché scomparsa con la madre Carlotta Morri.

Chi l’ha visto?” ha raccontato ieri la sua storia. L’uomo è un imprenditore, possiede un locale a Sesto San Giovanni. Ha conosciuto la sua ex compagna e l'ha frequentata per un periodo: al momento della rottura, lei gli ha fatto sapere di restare incinta, così l’uomo è rimasto con loro per un po’, ma a causa dei frequenti litigi è poi giunto alla conclusione di andarsene.

Così Carlotta Morri a un certo punto, nel 2014, è scomparsa con la bambina, che all’epoca aveva 3 anni, promettendo che Palermo non le avrebbe più ritrovate e che Matilde avrebbe presto dimenticato il padre. Non si trattava di una questione nuova: la trasmissione di Rai 3 ha fatto ascoltare una conversazione in auto avuta tra Morri e Palermo nel 2012, quando la bambina, che all’epoca aveva 6 mesi e si sente piangere nell'audio, è con loro. Morri dice a Palermo: “Tanto non mi troverai mai. È sicuro che tu non vedi più la bambina, sicuro guarda, puoi crepare, puoi crepare che non vengo al tuo funerale di me…, di essere mangiato dai vermi in mezzo a un campo di Cassano d’Adda”.

Poche settimane dopo questa lite in auto, Morri e la figlia hanno fatto perdere le tracce, venendo trovata 2 anni dopo in casa di un amico di famiglia a Bologna, per poi essere costretta dalla legge a tornare a Milano per avere degli incontri protetti tra la figlia e Palermo. Questo prima di scomparire definitivamente nel 2014.

Non la vedo da luglio 2014 - ha detto Palermo parlando di Matilde - Al primo e unico incontro avuto con lei in una visita con gli assistenti sociali, uscii dalla stanza insieme alla mamma e lì è l’ultima volta che la vidi. Aveva 3 anni, ora ne ha 12”. L’ultima immagine della bimba che l’uomo ha nella memoria è lei che tende la mano verso di lui, che le stava regalando un peluche, alla fine del solo incontro protetto che sono riusciti ad avere.

Intanto, in questi 9 anni, si sono svolte indagini e ci sono state udienze, cui Morri non ha mai preso parte, venendo condannata per sottrazione di minore e calunnia: contro Palermo, la donna aveva infatti presentato denunce per presunti maltrattamenti, ritenute infondate dalla procura della repubblica e dal tribunale di Milano.

Palermo ha sottolineato come Matilde non risulti iscritta a scuola né che abbia ricevuto cure mediche: “È come fosse diventata un fantasma”. A Carlotta Morri chiede di “rendersi conto non del male che fa a me, ma pensare al danno che sta facendo a nostra figlia, che si troverà prima o poi sbalzata in un altro universo”, mentre alla figlia Matilde dice solo: “Il tuo papà è qua”.

In studio anche Giorgio Ceccarelli, fondatore del movimento pacifista “L’Armata dei Padri”, che definisce come un “pronto soccorso per padri separati” e dell'associazione “Figli negati”, il cui nome rimarca come siano i minori a dover essere difesi e tutelati. “Ho trasformato il male in bene” commenta Ceccarelli, sottolineando come lo stesso reato di sottrazione di minore sia indicato come un eufemismo e che in Italia comporti solo da 1 a 3 anni di reclusione.

Ha poi raccontato la storia di un altro uomo, cui la moglie avrebbe impedito di vedere le tre figlie per 9 anni: la donna è stata condannata a sole 650 euro di multa.

Ci sono persone fuori di testa, sia uomini che donne” ha concluso, spiegando di aver creato un progetto in cui, in presenza di prove certe, sono gli uomini pericolosi, a differenza delle sopravvissute, specialmente con figli, che si possono recare in una casa protetta con professionisti “che li disinneschino”.

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