Quando "Chi l'ha visto?" censurò una serie di puntate sulla Strage di Erba

Lo storico inviato Carbone rivela: pressioni sulla Sciarelli per bloccare la messa in onda

Quando "Chi l'ha visto?" censurò una serie di puntate sulla Strage di Erba
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Chi l’ha vista la puntata di «Chi l’ha visto?» sulla Strage di Erba? A distanza di qualche giorno dal ricorso in Cassazione dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi che chiede di rivedere l’inammissibilità delle prove presentate al processo di revisione si riparla nuovamente della puntata della trasmissione di Federica Sciarelli cancellata nel 2011 alla vigilia del verdetto della Cassazione.

La fortunatissima trasmissione Rai aveva infatti iniziato a trattare il caso, una prima inchiesta che faceva suoi i dubbi sollevati dal Giornale con Edoardo Montolli sin dal 2007 aveva creato non pochi grattacapi. Tanto che il programma bloccò improvvisamente le altre puntate, ore e ore di girato.

Come rivela il podcast Il Grande Abbaglio gli autori della trasmissione intervistarono persino l’avvocato Fabio Schembri, uno dei difensori storici della coppia, parlando delle intercettazioni scomparse e mai trascritte in cui Frigerio, dopo l’asserito riconoscimento di Olindo, non ricordava nulla dell’aggressione. Ma anche dell’incontro segreto tra Frigerio e i carabinieri il giorno prima che il testimone incontrasse i magistrati. Tutti elementi tirati fuori qualche anno dopo dalle «Iene» e in parte prodotte come possibili elementi di prova al processo di revisione che la Corte d’Appello ha archiviato frettolosamente senza neanche farle entrare in dibattimento. Anche l’intervista che Montolli aveva rilasciato a «Chi l’ha visto?» non andò mai in onda.

A chiedere spiegazioni del perché fu il direttore dell’allora «Radio Padania» Giulio Cainarca all’inviato di punta del programma, Gianloreto Carbone, autore della prima (e unica) puntata in cui si mettevano finalmente in fila tutte le incongruenze, cui il radiocronista aveva riferito i suoi dubbi sulla strage dopo la lettura del libro «Il Grande Abbaglio». A Cainarca Carbone rispose testualmente: «Ho passato forse uno dei più brutti quarti d’ora della mia vita. Ma questa cosa non può più andare in onda, non andrà in onda». Sempre a Cainarca la stessa Sciarelli riferì non meglio precisare «pressioni» per non far andare in onda le altre puntate. A rivelare l’arcano, qualche mese dopo, fu un altro autore storico di «Chi l’ha visto?», Pino Rinaldi. Che ospite di «Porta a Porta Speciale Estate», che si occupa di Erba ma soltanto dopo la decisione definitiva della Cassazione, dice a Bruno Vespa: «Spero che per voi non ci sarà la stessa azione che c’è stata nei confronti di «Chi l’ha visto?» - dice l’autore a uno stupito conduttore - abbiamo addirittura avuto una tirata d’orecchie da parte della commissione di Vigilanza Rai».

Nell’aprile del 2023 Cainarca ha nuovamente intervistato Gianloreto Carbone, che stavolta aggiunse un particolare in più: il «niet» era arrivato tramite la Sciarelli, che a sua volta aveva ricevuto «un ordine, un’intimazione, non so come chiamarla, a non mandare più nulla in onda in merito alla vicenda della strage di Erba». Proprio lei che secondo Carbone «era nota per non ricevere ordini da nessuno, per essere una persona che assolutamente andava avanti per la sua strada, ma che in quel caso dovette fermarsi». L’audio dell’intervista è disponibile sul podcast, possiamo anticipare che Carbone ha confermato: «È arrivato un ordine di fermare tutto, ci hanno bloccato, davamo fastidio a qualcuno».

Quindi il servizio pubblico, alla faccia del principio di presunzione di innocenza, nel 2011 ha bloccato un’inchiesta giornalistica che metteva in luce tutte le incongruenze denunciate dal «Giornale» sin dal 2007, poi esplose con le «Iene» e oggi diventate gli elementi di prova su cui dovrà decidere la Cassazione. Chi l’ha permesso? Chi è stato? Ci vorrebbe una puntata di «Chi l’ha visto?» per scoprirlo.

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