
Sconcerto per la morte di Hekuran Cumani, il ragazzo di 23 anni ucciso questa notte nei parcheggi dell'università di Perugia. Mentre è caccia al suo assassino, gli inquirenti stanno ripercorrendo anche la vita del giovane nella speranza di ottenere qualche indizio. Pare scartata la pista della droga, così come quella di problemi insorti all'interno del mondo accademico.
Hekuran, residente a Fabriano, nelle Marche, aveva origini albanesi. Era solito però raggiungere Perugia insieme agli amici per trascorrere la serata. Parlando con Umbria24, il cugino del ragazzo lo descrive come "una brava persona, che di problemi non ne dava e si faceva sempre gli affari suoi". Il 23enne e il suo compagni raggiungevano Perugia per divertirsi, ma si trattava di serate tranquille durante le quali non avveniva niente di male. "Non era uno che andava a cercare rogna", precisa il parente.
Hekuran aveva lavorato stagionalmente a Senigallia, nel ristorante di famiglia, ma non aveva ancora un'occupazione fissa. Nel periodo invernale, dunque, svolgeva solo dei lavoretti. Era appassionato di palestra e di sport, e adorava i tatuaggi, come si evince guardando le sue foto.
Ancora ignote, dunque, le ragioni alla base dell'aggressione ai suoi danni.
Analizzando le tracce di sangue trovate nel parcheggio dell'università, gli inquirenti hanno ipotizzato che il 23enne abbia tentato di scappare dopo essere stato accoltellato, per poi accasciarsi al suono e non muoversi più. La procura della Repubblica di Perugia ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti.