La relazione con il medico e l'ipotesi del suicidio. "Lizeth è stata uccisa"

La 31enne fu trovata in fin di vita a novembre del 2021 in un agriturismo del Mantovano. L'uomo che frequentava, un medico, è indagato per istigazione al suicidio. Ma le nuove perizie aprirebbero alla pista dell'omicidio

La relazione con il medico e l'ipotesi del suicidio. "Lizeth è stata uccisa"
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Da due anni e mezzo i genitori di Lizeth Nolli, la 31enne trovata in fin di vita nel monolocale di un agriturismo del Mantovano a novembre del 2021, chiedono di conoscere la verità sul decesso della figlia. L'allora compagno della ragazza, un medico originario della Sicilia che quel giorno si trovava nell'abitazione, è indagato per istigazione al suicidio. Secondo la Procura, infatti, Litz avrebbe deciso di farla finita dopo l'ennesima discussione avuta con l'uomo. Ma le nuove perizie tecniche aprirebbero a ipotesi alternative, non da ultimo l'omicidio.

Il decesso

La tragedia si consumò il 15 novembre del 2021 in una camera dell'agriturismo a Corte San Girolamo, in provincia di Mantova. L'appartamento era stato preso in affitto come residenza dal medico con cui Lizeth aveva una frequentazione da qualche tempo. Quel giorno i due ebbero un'accesa discussione: lui voleva una relazione monogama, mentre la 31enne rinvedicava il diritto a incontrare altre persone. La lite sarebbe avvenuta al piano terra, poi la ragazza è andata di sopra, suicidandosi nel letto della camera matrimoniale con un bisturi.

I soccorsi

Il compagno tentò di tamponarle la ferita con le mani, poi uscì in strada a chiedere aiuto. Un uomo si precipitò sul posto e provò a fermare la fuoriuscita di sangue dal collo di Litz con una maglia. Quando i soccorritori del 118 giunsero sul posto, la giovane già versava in condizioni disperate. Morì successivamente in ospedale.

Il compagno di Lizeth

Il medico che frequentava Lizeth allertò i soccorsi tardivamente perché, a suo dire, smarrì il cellulare. Sta di fatto che non provò a tamponare la ferita con lenzuola o asciugamani: una circostanza quantomeno anomala, viste le sue competenze professionali. Tuttavia non si può escludere che l'uomo avesse realmente smarrito il telefono o fosse in preda a un attacco di panico. Il reato che gli viene contestato della procura era ed è di istagazione al suicidio.

Le nuove perizie

I familiari di Litz, difesi dagli avvocati Silvia Salvato e Fabio Piccinelli, non credono però all'ipotesi del gesto volontario. Per questo motivo si sono affidati a tre consulenti esperti: il generale Luciano Garofano e due carabinieri operativi al Ris.

Stando a quanto scrive il Corriere.it, all'interno del monolocale sarebbero state isolate alcune tracce di sangue, ma per conoscere l'esito degli accertamenti di laboratorio ci vorrà ancora qualche settimana. Intanto, a quel che è dato sapere, l'analisi generale suggerirebbe l'ipotesi di uno scenario delittuoso.

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