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Scomparsa Kata, ora la cercano i "cacciatori" dei carabinieri: a che punto sono le indagini

Uno squadrone dei carabinieri al lavoro in un nuovo sopralluogo per cercare Kataleya, scomparsa a giugno: si torna a battere centimetro per centimetro l'ex hotel Astor

Scomparsa Kata, ora la cercano i "cacciatori" dei carabinieri: a che punto sono le indagini
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Nel giallo di Kata entrano in scena i “cacciatori”. Lo squadrone dei carabinieri che prende questo nome - proprio perché specializzato nel cercare persone difficilissime da trovare sta lavorando questa mattina nell’ex hotel Astor di Firenze, dove il 10 giugno 2023 è scomparsa Kataleya Chicclo Alvarez, bimba di 5 anni che viveva con la madre e lo zio nello stabile occupato.

Gli inquirenti hanno effettuato più volte sopralluoghi nell’ex albergo, dapprima con gli occupanti ancora presenti e successivamente dopo lo sgombero. Stavolta però si sono impegnati in un sopralluogo particolarmente invasivo: lo squadrone cacciatori cercherà in ogni intercapedine, utilizzando le tecniche particolare che sono proprie della loro professione: non si sa ancora se si cerca il corpo, ma finora sono state cercate solo eventuali tracce del passaggio della piccola. In altre parole, si è voluto ricorrere a degli specialisti, anche per capire in primis se in effetti la bimba non sia mai uscita viva dall’albergo. Certo è che i "cacciatori" sono specializzati in crimini legati alla criminalità organizzata, il che corrisponde a una delle ipotesi percorse dalle indagini.

Attualmente gli inquirenti stanno vagliando diverse piste, senza lasciare nulla di intentato. La pista però più battuta segue l’ipotesi che Kataleya sia stata rapita a scopo di ritorsione, a seguito del presunto racket delle stanze dell’hotel occupato. Nello stabile, “abitato” da migranti, per lo più sudamericani o rumeni, le persone sarebbero costrette infatti a pagare un “affitto” per poter stare lì, non agli effettivi proprietari ma a una presunta, eventuale organizzazione. Tuttavia non è stata neppure esclusa la pista della pedofilia.

Le indagini parallele anti-racket sono giunte alla possibilità che lo zio di Kata, insieme ad altre persone, potrebbe essere coinvolto e quindi è stato arrestato e si trova in carcere come misura cautelare, in attesa di capire se effettivamente sia colpevole o innocente. Indicato da alcuni testimoni come uno dei presunti autori del crimine, lo zio “Dominique” - al secolo Argenis Abel Alvarez Vasquez - aveva ricevuto nel giorno della scomparsa, come accaduto in altre occasioni, il compito di sorvegliare la nipotina, mentre la madre era al lavoro.

Le ultime immagini da telecamere di videosorveglianza hanno inquadrato Kataleya rientrare in albergo dal cortile, dove era stata a giocare con alcuni bambini, ma qualcuno o qualcosa sembra attirare la sua attenzione.

Un’altra bambina, con cui Kata stava giocando poco prima, e che è stata indicata inizialmente come protagonista di un piccolo bisticcio infantile con la scomparsa, avrebbe parlato di un “lupo” e le ricerche potrebbero quindi portare le forze dell’ordine sulle tracce di un rapitore.

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