Scomparsa di Kata, il padre: "Vogliono mettere nei guai la nostra famiglia"

I genitori della bimba ai giornalisti: "Abbiamo raccontato sempre tutto agli inquirenti e mi offende che incolpino la mia famiglia". Tra i cinque indagati ci sono anche due zii della piccola: "Non c'entrano nulla"

Scomparsa di Kata, il padre: "Vogliono mettere nei guai la nostra famiglia"
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"Abbiamo raccontato sempre tutto agli inquirenti e mi offende che incolpino la mia famiglia". Lo ha detto Miguel Angel Romero Chicclo, padre della piccola Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno scorso mentre si trovava nell'ex hotel Astor a Firenze, parlando ai giornalisti. Nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura del capoluogo toscano, che ipotizza il reato di sequestro a scopo di estorsione, sono indagate cinque persone tra cui anche due zii della piccina: uno paterno, il 19enne Marlon Edgar Chicclo, e uno materno, Abel Alvarez Vasquez. "Non c'entrano nulla", ha ribadito con forza il genitore della bimba riferendosi ai parenti sott'accusa.

Lo sfogo del papà di Kata

Potrebbero essere a un punto di svolta le indagini sulla scomparsa della piccola Kata. A fare da sfondo all'intricata vicenda c'è l'inchiesta relativa al presunto racket degli affitti all'interno dell'ex albergo di via Maragliano, dove nei prossimi giorni è previsto un nuovo sopralluogo. "In Procura non mi dicono niente, noi siamo i genitori, vogliamo sapere almeno qualcosa. - ha detto Miguel Angel Romero Chicclo - Siamo con l'angoscia di non sapere nulla, quindi fare questa cosa di indagare mio fratello e mio cognato mi fa pensare tante cose, che non trovano niente e vogliono mettere nei guai noi, la mia famiglia, e questo non va bene". Il papà della bimba respinge le accuse nei confronti dei due familiari indagati: "Conosco bene mio fratello e il fratello di mia moglie e sono sicuro che con la scomparsa di Kata non c'entrano e che hanno detto sempre la verità. - ha aggiunto - Abbiamo raccontato sempre tutto agli inquirenti e mi offende che incolpino la mia famiglia". Infine l'uomo ha smentito l'ipotesi di una pista peruviana: "Non è vero nulla".

La mamma di Kata: "Qualcuno sa e non parla"

Anche la madre di Kata è convinta dell'estraneità ai fatti del fratello Abel e del cognato Marlon. "Dobbiamo aspettare l'indagine, ma noi siamo sicuri che loro non c'entrano nulla", ha detto Kathrine Alvarez ai giornalisti. "Sono tre mesi che non sappiamo niente. Non hanno una pista, non hanno una traccia. Io voglio sapere la verità". La mamma della bimba ha spiegata che è stata aperta una raccolta fondi "necessari per trovare Kata e per compensare le persone che dicono la verità". "Io spero di trovare mia figlia e avere la verità, sono passati tre mesi. - ha aggiunto - Pensate come mi sento.

Speravo che qualcuno parlasse, che dicessero la verità, ma nessuno finora ha parlato". Poi la donna ha rivolto un appello agli ex occupanti dell'hotel Astor: "Mi rivolgo a Lidia, che era l'amministratrice dell'ex hotel e agli altri: chi sa qualcosa lo dica".

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