Cronaca nera

"Sta con un altro". La soffiata del ristoratore all'ex fidanzato di Yana

Dumitru Stratan, accusato di aver ucciso e occultato il cadavere di Yana Malayko, aveva chiesto ad alcuni conoscenti di segnarlagli i movimenti della ex fidanzata. Nei giorni precedenti al delitto avrebbe ricevuto una soffiata

"Sta con un altro". La soffiata del ristoratore all'ex fidanzato di Yana
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Dumitru Stratan era ossessionato dall'idea che l'ex fidanzata, Yana Malayko, potesse frequentare un altro uomo. Al punto che avrebbe chiesto ad amici e conoscenti di informarlo sugli eventuali movimenti della ragazza. Stando a quanto trapela dal Corriere della Sera, nei giorni precedenti al delitto, il 34enne moldavo avrebbe ricevuto "una soffiata" da una persona che avrebbe visto la 23enne ucraina in compagnia del nuovo compagno, Andrei.

"Yana sta con un altro"

Si arricchisce di dettagli la vicenda relativa all'omicidio di Yana Malayko, il cui cadavere è stato ritrovato in un campo al confine tra Mantova e Brescia, nella frazione di Lonato del Garda, 13 giorni dopo la segnalazione di scomparsa. La sera del 16 gennaio, quattro giorni prima del delitto, il 34enne moldavo sarebbe stato informato da un ristoratore di Castiglione delle Stiviere che l'ex fidanzata era seduta ad un tavolo del locale con un uomo, probabilmente Andrei, il nuovo compagno. Secondo gli investigatori, Dumitru avrebbe cominciato ad ordire il piano omicida a seguito della soffiata. Ipotesi suffrata dal fatto che, in precedenza, lo stesso aveva avvertito Yana di non iniziare altre relazioni "aaltrimenti l'avrebbe ammazzata". Il presunto informatore sarà ascoltato domani dai carabinieri.

La dinamica dell'omicidio

Quanto alla dinamica dell'omicidio, avvenuto nella notte del 20 gennaio, tra le 2 e le 5 del mattino, sembrerebbero esservi ben pochi dubbi. L'autopsia ha confermato le circostanze violente del decesso: Yana è stata colpita al volto con un oggetto contundente (forse una spranga di ferro) e poi soffocata con un cuscino. Dopodiché, il presunto assassino ha infilato il cadavere in un grosso sacco della spazzattura che, successivamente, ha caricato a bordo della sua auto, una Mercedes. Quindi si è diretto al confine tra Mantova e Brescia, nel territorio di Lonato del Garda, dove ha nascosto il cadavere sotto una catasta di legna, tra i rovi, a poca distanza da una centrale elettrica. L'arma del delitto non è stata ancora trovata. Al riguardo, gli investigatori non escludono che Stratan l'abbia occultata a casa della 23enne. Domani, i carabinieri del Ris effettueranno altri accertamenti nell'appartamento della vittima nel tentativo di individuare ulteriori elementi utili alle indagini. Oggi, invece, verranno conclusi gli accertamenti autoptici sulla salma della ragazza all'ospedale Carlo Poma di Mantova.

L'ipotesi della premeditazione

Da quando è stato arrestato, Stratan si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento, gli sono stati contestati i reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Tuttavia, a fronte delle nuove risultanze investigative, non è esclusa l'aggravante della premeditazione.

Ciò significa che, in caso di condanna, il 34enne potrebbe rischiare l'ergastolo.

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