
Prima l'allontanamento dal video, ora il licenziamento. Dopo i due procedimenti penali in cui è stato coinvolto, il giornalista sportivo Enrico Varriale è stato cacciato dalla Rai per «giusta causa». Lo scorso giugno l'ex vicedirettore dello sport è stato condannato in primo grado per stalking e lesioni alla ex compagna ed è sotto accusa per una vicenda analoga nei confronti di un'altra donna. Anche in questo caso i reati contestati sono quelli di stalking e lesioni.
La notizia è stata data al cdr ieri mattina con una comunicazione firmata dal direttore Paolo Petrecca arrivata via e-mail, poi è stata informata tutta la redazione dove Varriale ha lavorato tanti anni. Il provvedimento era nell'aria da quando è arrivata la condanna. Grave la motivazione del licenziamento, dal momento che la «giusta causa» si verifica quando il rapporto tra un'azienda e il dipendente è stato danneggiato irreparabilmente da un determinato evento. In questo caso, seppure la sentenza non è ancora definitiva, i comportamenti emersi nel corso del processo sono stati evidentemente considerati scorretti al punto da aver violato quanto sottoscritto nel contratto.
Varriale era già stato sospeso dalla tv pubblica nel 2022. Identiche le due vicende che lo hanno fatto finire nel mirino dei magistrati. Durante il processo che si è concluso con la condanna prima dell'estate, la parte offesa ha raccontato episodi di violenza fisica e psicologica, scenate di gelosia, appostamenti sotto casa, telefonate anonime, molestie. La donna ricevette uno schiaffo che la fece cadere per terra e venne chiusa a chiave in una stanza durante una discussione per evitare che scappasse. Sarebbe stata anche minacciata. Comportamenti sempre negati da Varriale, che davanti al giudice aveva cercato di giustificare le sue reazioni. In aula l'ex vicedirettore aveva ammesso solo di avere dato uno schiaffo alla donna, pentendosene: «L'errore più grande della mia vita», disse.
Ma in dibattimento emersero diversi episodi di violenza, tanto che la Corte ha deciso di condannare Varriale a 10 mesi per stalking e lesioni, una pena inferiore rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero. Dopo la sentenza l'avvocato del giornalista, Fabio Lattanzi, aveva subito annunciato l'intenzione di fare appello: «Non avrei mai creduto che si potesse condannare per stalking una persona la cui unica colpa è avere mandato decine di messaggi alla ex compagna, al fine di incontrarla per chiarire e chiederle scusa».
Ma Varriale ha ancora in corso un altro procedimento, identico a quello arrivato a sentenza.
Anche in questo caso ad accusarlo è una donna con cui aveva avuto una relazione e che dopo gli episodi oggetto della denuncia avrebbe cominciato a soffrire di attacchi di panico.Ma ancora prima che la sentenza di giugno diventasse definitiva e della definizione dell'altra vicenda, è arrivata la comunicazione della Rai che taglia definitivamente i ponti con Varriale.