Torino: esplosione in un appartamento, 5 feriti. I vigili del fuoco: "C'è anche un morto"

Lo scoppio nel quartiere Lingotto. La vittima è Jacopo Peretti, 35 anni: è rimasto sotto le macerie mentre dormiva. Un 12enne in terapia intensiva, rimasto ustionato. Coinvolta anche una bimba di 6 anni

L'esplosione in un appartamento in via Nizza a Torino
L'esplosione in un appartamento in via Nizza a Torino
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Esplosione ieri notte a Torino. È successo intorno alle 3, in via Nizza 389, in seguito ad uno scoppio di un appartamento e conseguente incendio che ha coinvolto anche appartamenti vicini. Si è appreso solo in tarda mattinata che vi è anche una persona morta: è stata trovata in un alloggio del palazzo. La comunicazione è dei vigili del fuoco. Secondo La Stampa, si tratta di Jacopo Peretti, 35 anni, originario di Mazzè ma da anni residente a Torino, che lavorava in una palestra e in una azienda di consulenza nel campo dell'energia. La sua macchina era parcheggiata sotto casa. Sarebbe morto nel sonno, travolto dal tetto e dalle macerie che gli sono crollati addosso mentre dormiva.

Sono cinque le persone rimaste ferite nello scoppio, tre adulti e due bambini. Uno ha 12 anni, ha riportato ustioni sul 30 per cento del corpo ed è in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva del Regina Margherita. Nello scoppio è rimasta coinvolta una bambina di 6 anni, travolta dal crollo di un muro. È in buono stato di salute, ma resta sotto osservazione per precauzione. Al Cto, invece, sono state portate due donne, una di 45 anni, che verrà dimessa con dieci giorni di prognosi, e una di 19 che è già stata dimessa. A breve verrà dimesso anche un ragazzo di 24 anni, a cui ne sono stati assegnati 21. Dai primi accertamenti, l'incendio si è sviluppato a seguito di una esplosione nella mansarda all'ultimo piano. Sul posto sono presenti 8 squadre dei vigili del fuoco. Il tetto è crollato e alcuni calcinacci caduti hanno danneggiato diverse auto parcheggiate in strada.

Sulla cause sono ancora in corso degli accertamenti. "Non si può ancora dire nulla", ha precisato il magistrato che coordina le indagini, Dionigi Tibone. "È evidente che ci sia stata un'esplosione che può far pensare a molte cose, ma al momento occorre mettere in sicurezza l'area poi si lavorerà sulle cause.

Il lavoro è complesso perché ci sono molte macerie, bisogna liberare il tetto, ci sono scale parzialmente distrutte e c'è anche una questione di sicurezza che riguarda chi sta operando sul posto".

Articolo in aggiornamento

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