Cronaca nera

Vandalizzare le lapidi nel cimitero per gioco: la folle sfida dei giovanissimi

Cinque giovanissimi di età compresa fra i 13 e i 15 anni sono indagati per danneggiamento e vilipendio di tombe: avrebbero vandalizzato le lapidi di un cimitero della provincia di Ferrara per sfidarsi a vicenda in una sorta di "prova di coraggio"

Una delle tombe vandalizzate
Una delle tombe vandalizzate

Si sarebbero resi protagonisti di una serie di atti vandalici segnalati la scorsa estate nel cimitero di Massa Fiscaglia (un paese in provincia di Ferrara). Avrebbero nel dettaglio provveduto a vandalizzare numerose lapidi, danneggiandole in un assurdo gioco che nelle loro intenzioni doveva forse rappresentare una sorta di "prova di coraggio". In attesa che chi indaga faccia definitivamente chiarezza, per il momento nei guai sono finiti cinque giovanissimi di età compresa fra i 13 e i 15 anni, che dovranno adesso rispondere dei reati di danneggiamento e vilipendio di tombe per episodi risalenti allo scorso luglio.

Stando a quanto riportato dai media locali infatti, tutto iniziò quattro mesi fa, quando alcuni residenti recatisi a rendere omaggio ai rispettivi defunti si trovarono di fronte una scena raccapricciante: diverse tombe erano state imbrattate, mentre in altri casi era stata rovinata addirittura la copertura marmorea che già non versava in ottime condizioni. Una scoperta che destò scalpore e diede adito a più ipotesi: gli inquirenti non esclusero infatti la pista che portava all'azione di una setta satanica o di un altro gruppo a connotazione religiosa, perlomeno nella prima fase dell'indagine. Già, perché i cittadini segnalarono subito l'accaduto alle forze dell'ordine, chiedendo un intervento celere per fare luce individuando i responsabili. Le indagini avviate dalla stazione dei carabinieri di Migliarino hanno quindi tenuto conto delle testimonianze di alcuni cittadini, oltre che dell'utilizzo delle immagini registrate dalle telecamere del circuito di videosorveglianza nel tentativo di ulteriori indizi utili a scovare i colpevoli.

E proprio nelle scorse ore sembra essere arrivata una svolta: i militari dell'Arma del comando provinciale di Ferrara e della stazione di Portomaggiore hanno portato a termine cinque perquisizioni presso le abitazioni di altrettanti minori (tutti residenti nel ferrarese) su decreto della procura del Tribunale di Bologna. Nel corso dell'operazione, gli operatori hanno provveduto anche al sequestro dei telefoni cellulari dei ragazzi: apparecchi che ora saranno analizzati alla ricerca di fotografie, video e chat pertinenti con gli episodi in questione. Niente sette sataniche, dunque: l'ipotesi considerata più probabile dagli investigatori allo stato attuale delle cose parla di una sorta di "sfida". I giovani si sarebbero sfidati a compiere azioni vandaliche, per dar prova di coraggio e trasgressione.

Per testimoniare la loro intraprendenza potrebbero essersi filmati a vicenda con gli smartphone ed è per questa ragione che la procura ha richiesto di poter disporre anche di questi ultimi.

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