Cronache

Dopo 10 giorni di agonia è morto il poliziotto dei "Falchi" di Napoli coinvolto in un incidente

Era uno dei pilastri dei Falchi di Napoli, Gianni Vivenzio si è spento dopo 10 giorni di agonia dopo l'incidente durante l'inseguimento di uno scooter

Dopo 10 giorni di agonia è morto il poliziotto dei "Falchi" di Napoli coinvolto in un incidente

Si è spento dopo aver combattuto per 10 giorni il poliziotto della sezione Falchi della Questura di Napoli, coinvolto in un incidente in sella alla sua moto. Gianni Vivenzio, 54 anni, il 6 aprile scorso era impegnato in un inseguimento a bordo del mezzo di servizio, quando a Margellina una vettura non ha rispettato la precedenza. Non c'è stato nulla da fare il poliziotto, che in quel momento insieme a un collega era in coda a uno scooter che non si era fermato al posto di blocco.

L'incidente

Gianni Vivenzio era molto conosciuto a Napoli. Era una delle colonne della sezione Falchi. Li chiamano eroi, sono il gruppo che si occupa di presidiare il territorio per reprimere i crimini di strada. Sono uomini tutti d'un pezzo, che conoscono le città in cui operano come le loro tasche e Vivenzio era uno dei migliori nel suo lavoro. Viveva nel quartiere Soccavo, dove lascia una moglie e due figlie. Insieme al collega Stefano Cascone era in sella alla potente moto Ducati senza insegne, in uso alla polizia per gli inseguimenti in città. L'impatto con la vettura che non ha dato precedenza alla moto è stato violentissimo, tanto che i due poliziotti sono stati scaraventati sull'asfalto. L'incidente è avvenuto lungo la Riviera di Chiaia, una delle zone più eleganti di Napoli, in direzione di Posillipo. Nell'urto sull'asfalto, Gianni Vivenzio ha battuto violentemente il capo e quell'urto è stato per lui fatale. Diversa la sorte di Stefano Cascone, anche lui ricoverato con gravi fratture, guaribili però in circa 30 giorni.

Il cordoglio

La morte di Gianni Vivenzio ha sconvolto la Questura di Napoli e un'intera comunità, che vede nei Falchi i propri angeli custodi. Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha espresso profondo cordoglio per la morte del poliziotto e ha manifestato verso la Polizia di Stato e la famiglia di Vivenzio "i sentimenti di commossa e sentita partecipazione al loro dolore". Anche il capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini si è unito al dolore dei familiari e dei colleghi "a nome delle donne e degli uomini della Polizia di Stato".

"Piangiamo un eroe di tutti i giorni, non uno di quelli dei fumetti, uno vero. Ci stringiamo sgomenti attorno alla famiglia di Gianni, un collega che non ha avuto paura e ha avuto il coraggio di dare tutto se stesso.

Siamo fieri di avere esempi come lui", ha commentato Andrea Cecchini del sindacato Italia Celere.

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