Cronache

La curva che preoccupa la Ue: "Nel 2021 aumenteranno ancora gli sbarchi"

Anche in questo anno appena iniziato, ci si aspetta un trend in aumento degli sbarchi dei migranti. I pericoli maggiori arrivano da una Tunisia profondamente colpita dalla crisi economica dovuta alle misure anti Covid

La curva che preoccupa la Ue: "Nel 2021 aumenteranno ancora gli sbarchi"

Il trend degli sbarchi di migranti è già in aumento. Di poco certo, del resto l'anno è iniziato da appena una settimana, ma alla luce delle dinamiche socio – economiche lungo l'altra sponda del Mediterraneo potrebbe essere significativo in vista di quello che ci aspetta.

Dal primo gennaio ad oggi sono approdati in Italia, secondo i dati del Viminale, 270 migranti. Nello stesso periodo nel 2020 ne erano arrivati 198. Tra chi è sbarcato in questo inizio di 2021, la stragrande maggioranza appartiene al gruppo portato in Italia dall'Ong Open Arms, che a Porto Empedocle il 5 gennaio ha fatto approdare 265 migranti. Di loro ancora non si conosce la nazionalità. Gli altri 5 sbarcati, sono invece tunisini.

Ed è proprio dalla Tunisia che occorre aspettarsi buona parte dei futuri approdi. Del resto, nel 2020 il 42% dei migranti sbarcati lungo le coste siciliane erano tunisini. Un trend che è andato sempre più in aumento mese dopo mese, specialmente a partire dalla stagione estiva.

Come si spiega questo fenomeno? Molto semplice: l'emergenza Covid ha azzerato di fatto il turismo, una delle fonti di reddito principale per il Paese nordafricano, lasciando migliaia di persone a spasso. Per una Tunisia che già soffriva di disoccupazione giovanile, questa circostanza sta rappresentando un'autentica bomba ad orologeria. A lanciare l'allarme, come sottolineato da Brunella Bolloli su Libero, è l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (Uesa): si rischia, nell'anno appena iniziato, un vero e proprio boom di migranti sbarcati a causa delle sempre più precarie condizioni economiche nei Paesi nordafricani, Tunisia in primis.

La banca centrale di Tunisi ha stimato in un buon 60% le perdite dei primi otto mesi del 2020 nel settore turistico. I dati dell'intero anno, potrebbero portare questi numeri sull'orbita del 70%. A questo occorre aggiungere i danni prodotti nell'indotto dell'intera filiera turistica: molti commercianti hanno dovuto chiudere bottega, migliaia di persone impiegate nel settore dei servizi turistici hanno perso il posto.

La società tunisina oggi soffre di un autentico complesso di frustrazione. Non solo manca il lavoro, ma mancano anche le prospettive future. Elementi che spingeranno probabilmente tanti tunisini ad imbarcarsi alla volta dell'Italia.

Un barchino è già arrivato. Ma i primi giorni di gennaio hanno visto autentiche tempeste lungo in canale di Sicilia. Adesso il tempo sta migliorando e a Lampedusa già temono una prima impennata nel flusso migratorio. A questo occorre aggiungere che a livello politico non si muove nulla: gli accordi presi ad agosto tra Roma e Tunisi sono lettera morta.

A novembre il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese aveva annunciato misure straordinarie, da concordare con l'esecutivo tunisino, che consistevano anche nel pattugliamento del mare. Ma anche in questo caso, alle parole non sono seguiti i fatti.

E allora, dati e conti alla mano, nel 2021 è possibile aspettarsi un'ennesima impennata degli sbarchi che, ancora una volta, metterà in seria difficoltà l'intero sistema d'accoglienza italiano.

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