In 30 tornano a scuola per imparare a fare una App

Archeologi, giuristi, architetti, matematici. Sono in 30 e arrivano da tutta Italia. La più giovane ha 23 anni, il più vecchio 35. Apparentemente non hanno niente in comune. A parte due cose. La prima: non sono degli «smanettoni» tecnologici. La seconda: vogliono diventarlo. È per questi due motivi che sono stati scelti per partecipare alla Samsung App Academy, il progetto di formazione professionale unico nel suo genere ideato da Samsung in collaborazione con il MIP, Business School del Politecnico di Milano, e Deib, Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria. Obiettivo: fornire strumenti e conoscenze per sviluppare App Android. E trasformare questo gruppetto di persone che fino ad ora nella vita aveva intrapreso le strade più differenti in figure professionali in linea con i nuovi trend tecnologici. Un'opportunità totalmente gratuita alla quale nell'arco di due settimane avevano risposto in 200. Trenta i fortunati che sono stati dotati dalla Samsung di tablet, pc, smartphone. L'aula delle lezioni è stata attrezzata con la migliore tecnologia digitale per permettere agli studenti di apprendere nel modo più rapido, interattivo ed evoluto i concetti e le competenze che permetteranno loro di sviluppare un'App entro la fine del corso, a gennaio. E chissà che fra loro non ci sia un futuro sviluppatore di successo mondiale, come l'italiano creatore della famosa app delle caramelle... Tra i motivi per dare il meglio e distinguersi, ce n'è uno a breve termine particolarmente importante: la possibilità per i migliori di entrare in Samsung o in una delle aziende partner per uno stage in cui mettere a frutto quanto appreso.

«In un mondo trasformato dalla rivoluzione digitale, l'occupazione e la competitività si possono sostenere soprattutto sviluppando le giuste competenze, ossia quelle più richieste dal mercato, grazie alla collaborazione tra aziende leader e mondo accademico. Ed è proprio questo che Samsung App Academy si propone di fare» ha detto Gianluca Spina, presidente MIP.