Economia

Dal 31 luglio stop ai call center sul cellulare: come funziona

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che introduce il registro di coloro che non intendono essere contattati per fini pubblicitari

Dal 31 luglio stop ai call center sul cellulare: come funziona

Dal 31 luglio sarà possibile bloccare i call center sui telefonini. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che introduce il nuovo Registro delle opposizioni. Coloro che si iscriveranno, come già accade per i telefoni fissi, avranno la possibilità di non essere più contattati da operatori commerciali, a meno che questi ultimi non abbiano ricevuto uno specifico consenso all’utilizzo dei dati.

Ciascun utente, come riportato dal testo approvato in Consiglio dei ministri il 21 gennaio e firmato il 27 dello stesso mese dal Presidente della Repubblica, potrà, quindi, opporsi al trattamento delle sue generalità per fini di invio di materiale pubblicitario, di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato. Oltre a dire no agli operatori di telemarketing, che spesso possono essere di disturbo, sarà possibile anche mettere fine a quei sistemi di chiamate robotizzate, che in automatico rendono più complessa la nostra giornata.

Le società che violeranno le regole rischiano sanzioni fino a 20 milioni di euro o per le imprese fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente. Non si esclude che tali multe potrebbero essere anche riviste al fine di demotivare ulteriormente i call center nel creare impedimento a chi è nel pieno del lavoro o semplicemente non desidera parlare.

Per iscriversi al Registro delle opposizioni è molto semplice. Basterà compilare un modulo elettronico del gestore e chiamare dal numero che si intende bloccare. Da quel momento in poi il contatto non rientrerà più nelle liste dei potenziali clienti disponibili a essere contattati dagli operatori commerciali. Ogni azienda che si occupa di pubblicità, da luglio, non solo dovrà registrarsi al Rpo, l’elenco delle persone disponibili a ricevere telefonate, ma dovrà comunicare i numeri a cui intende far conoscere promozioni e prodotti.

L’iscrizione al Registro delle opposizioni, inoltre, consentirà l’annullamento di tutti i consensi pregressi dati in passato per finalità di telemarketing, nonché fermerà tutti coloro che intendono cedere le nostre informazioni a terzi.

In questo modo, secondo l’esecutivo Draghi sarà possibile combattere anche lo sfruttamento nei call center, dove spesso vengono impiegati giovani sottopagati e sfruttati. Strutture, talvolta, nel mirino della malavita.

“Ora il governo – dichiara sul Corriere della Sera Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti – dovrà realizzare una serie di passaggi, che speriamo permettano di combattere efficacemente anche il telemarketing illegale”.

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