Cronache

5 milioni di stranieri in Italia: il 23,5% risiede in Lombardia

Il ministro: "Noi abbiamo bisogno degli immigrati". Ma il numero degli stranieri in Italia continua ad aumentare: superata quota 5 milioni

Gli stranieri in Italia nel 2011 hanno superato quota 5 milioni. Il numero più alto di stranieri è in Lombardia che, anche nel 2011, si conferma la prima regione in Italia per presenze. È qui, infatti, che risiede uno straniero su quattro: si stimano infatti quasi 1,2 milioni di immigrati regolari, pari al 23,5%. "C’è di fatto una stabilizzazione, di cui dobbiamo prendere coscienza - ha commentato il ministro per l’Integrazione, Andrea Riccardi - e una cultura pubblica si deve evolvere a questo livello".

Come riporta il 22° dossier sull’immigrazione della Caritas, gli extracomunitari continuano ad aumentare. Anche a Milano dove gli stranieri iscritti all’anagrafe arrivano a quota 236mila, pari al 17,7% della popolazione totale. Secondo Riccardi, si sarebbe chiusa la stagione degli arrivi crescenti per aprirsi una stazione della presenza più stabile: "Ci dobbiamo confrontare con uomini e donne che sono qui da anni e vedono il loro futuro in Italia. Cala, dunque, il sipario, sull’immigrazione vista come invasione barbarica, la realtà è ormai un fenomeno più normale e strutturale". Nel capoluogo lombardo, dove nel 2010 gli immigrati erano il 16,4% del totale, ormai più di un residente su sei è dunque straniero.

"Se vogliamo fare integrazione occorre una maggiore attenzione alla realtà degli immigrati, che poi sono presenti da tanto nel nostro Paese - ha commentato Riccardi - ci vuole un clima civile che favorisca l’integrazione, naturalmente nel rispetto della legge. Senza fare sconti a nessuno ma senza atteggiamenti di diffidenza. Noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi". Per quanto riguarda il mercato del lavoro in Lombardia l’incidenza degli immigrati con un’occupazione, nonostante la crisi economica, è rimasta stabile, passando dal 16,1% del 2010 al 16,3% del 2011. Una dimostrazione del fatto che, pur nella contrazione complessiva del mercato del lavoro, gli stranieri hanno mostrato maggiore flessibilità e capacità di adattarsi a nuove mansioni, magari più precarie e meno retribuite. Stabili anche le rimesse nei Paesi d’origine che in Lombardia ammontano al 21,3% del totale (1,6 miliardi di euro).

La crisi sembra non aver avuto impatto sugli stranieri che continuano a pensare all’Italia, e alla Lombardia in particolare, come luogo per far crescere i propri figli. In questa regione, dove già studia un quarto degli alunni stranieri che frequentano le scuole italiane (24,4%), le iscrizioni hanno avuto nel 2011 un incremento pari a quasi il 7%, a fronte di una media nazionale in crescita del 6%. Un dato che, seppur più contenuto rispetto agli anni passati, indica comunque una crescita. Segno di una stabilizzazione del fenomeno, ma non di una inversione di tendenza.

In Lombardia inoltre ormai quasi l’80% degli stranieri coniugati vive con il partner e a Milano la percentuale di incidenza delle famiglie straniere sul totale ha superato quella degli immigrati singoli: un residente su sei è straniero, mentre una famiglia su cinque ha almeno un componente che è nato all’estero.

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