Cronache

Perché questo murale "Partigiano" verrà cancellato

Dovrà essere cancellato il murale ritenuto troppo visibile dalle carreggiate della A1. L’ente gestore ha chiesto di rimuoverlo

Addio al murale Partigiano Reggiano: distrae gli automobilisti

Il murale che svetta sul frontone di una casa colonica a Villa Sessa dovrà essere cancellato. Il motivo? È troppo visibile dalle carreggiate dell’autostrada A1 e rischia di distrarre gli automobilisti. A chiederne la rimozione è stato lo stesso ente gestore che si è rivolto all’Istituto della Resistenza, in quanto il murale “per forma, dimensione, contenuto e posizione distrae gli automobilisti" .

Il murale e il rischio di incidenti

Sul muro della casa a Villa Sessa, che fu dei Manfredi, cinque uomini appartenenti alla stessa famiglia che morirono durante il fascismo, la facciata è stata dipinta di vernice rossa, con una grande scritta bianca che riporta le parole: "Partigiano Reggiano". E con sotto la citazione di una canzone di Zucchero Fornaciari: "Un canto libero, l’amore libero, un cuore unico, come un partigiano reggiano". Il cantante è nato a pochi chilometri di distanza dalla casa colonica che fu la ex sede del comitato provinciale dei Gap e che adesso è poco più che un rudere.

Il problema, come riportato da Quotidiano.net, è che il murale si trova ai lati delle corsie di una autostrada, precisamente è rivolto verso la carreggiata Sud della A1 e, secondo il Codice della strada, questo è vietato. La casa è resistita ben 80 anni e lì vicino, nel dicembre del ‘44, 23 persone morirono per opera di una brigata fascista. Nella “Rappresaglia di Villa Sessa”, persero la vita anche quattro fratelli (Guglielmo, Gino, Aldino e Alfeo) e il padre Virginio oltre ai vicini Miselli, il padre Ferdinando e i figli Remo e Ulderico. Proprio per non dimenticare quanto avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, l'Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, l’Istoreco, ha predisposto la pittura della facciata che si rivolge verso Nord, tratteggiando i volti dei martiri.

Dovrà essere cancellato

Ma l’opera non sarebbe conforme con il Codice della strada. Lo scorso 22 aprile Autostrade ha quindi scritto una prima lettera a Istoreco, spiegando che quel murale è pericoloso e deve essere cancellato. La missiva è stata poi seguita da un’altra più perentoria che ha avvertito l’Istituto che se il murale non verrà rimosso, dovrà intervenire la polizia stradale che multerà i responsabili. La sanzione prevista dal Codice della strada potrebbe arrivare anche a 19mila euro. Come si legge nella lettera: “Ai sensi dell'articolo 23 del Codice della strada è fatto divieto di collocare lungo la sede autostradale insegne, cartelli, manifesti ed impianti di pubblicità che possano ingenerare confusione, arrecare disturbo e soprattutto distrarre l'attenzione, con conseguente pericolo per la sicurezza”.

In caso di incidente poi, a risponderne sarebbe proprio Autostrade. Quindi, l’ente gestore ha inviato una seconda mail all’Istituto: “Richiamando interamente il contenuto della mail inviata il 22 aprile nella quale si contestava che il murale citato visibile dal tracciato autostradale, per sua natura, forma, dimensione, contenuto e posizione era fonte di grave pericolo per la sicurezza della circolazione, nonché sprovvisto di autorizzazione (...) risulta ancora oggi irregolare, abusivo e illegittimo”.

La precisazione di Autostrade per l'Italia

"In merito al murales visibile in A1, nel tratto compreso tra Terre di Canossa-Campegine e Reggio Emilia, la Direzione di Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia evidenzia la più ampia disponibilità e volontà di collaborazione per assicurare il ricordo delle vittime partigiane, nel rispetto dei parametri di legge necessari per garantire la sicurezza degli utenti in transito in quel tratto autostradale. La Direzione di Tronco ha già organizzato un primo incontro con i referenti delle istituzioni locali e prenderà contatto con le associazioni coinvolte per valutare insieme - e con l’avallo degli uffici tecnici del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili – tutte le ipotesi possibili, tra cui la piantumazione di alberi ad alto fusto che preserverebbero l’opera, mitigando al tempo stesso il significativo impatto visivo degli automobilisti. In alternativa, potrebbero essere individuate pareti alternative, presenti ad esempio in aree attigue al casolare, dove poter riprodurre lo stesso murales, ovviamente con il totale supporto economico della Direzione di Tronco.

La Direzione di Tronco di Bologna assicura tutto il proprio impegno per mettere in atto, in modo condiviso con le istituzioni e le associazioni del territorio, la migliore soluzione".

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