Scatta l'ordine choc: "Ora andate in mare". Cosa è successo a Ceuta
20 Maggio 2021 - 13:11Un passaparola diffuso tra i migranti ha fatto scattare le ondate migratorie che hanno coinvolto l'enclave spagnola di Ceuta. Le autorità marocchine adesso hanno nuovamente chiuso le frontiere
Una voce tra alcuni giovani marocchini che, ben presto, si è trasformato in un passaparola capace di travolgere l'enclave spagnola di Ceuta. Ecco quanto accaduto lungo i confini terrestri tra Spagna e Marocco nella notte tra domenica e lunedì.
Nel giro di poche ore, più di ottomila migranti sono riusciti ad entrare in territorio spagnolo. E questo perché si è rapidamente sparsa la voce su un allentamento dei controlli da parte delle autorità marocchine. Queste ultime, come raccontato da alcuni testimoni ai media locali e come sottolineato sul Corriere della Sera, si sono effettivamente fatte da parte.
Anzi, in alcuni casi hanno materialmente aperto le recinzioni. Una circostanza che ha spinto i migranti a premere lungo i confini. Ma non solo: sfruttando l'effetto sorpresa sulle autorità spagnole, il passaparola ha fatto deviare buona parte dei flussi verso il mare. Oramai le frontiere erano aperte e i controlli diminuiti: “È aperto – era la frase fatta circolare tra molti giovani marocchini – adesso potete andare in mare”.
Così in migliaia si sono tuffati e hanno raggiunto a nuoto Ceuta. La prima ondata di approdi è stata dovuta a centinaia di giovani marocchini, colpiti dalla disoccupazione e dalla crisi del settore turistico post Covid, i quali hanno subito sfruttato l'allentamento dei controlli da parte delle autorità di Rabat.
Successivamente sono arrivati i migranti sub sahariani, stanziati nelle colline circostanti Ceuta in attesa di partire a bordo dei gommoni verso l'Andalusia. Per loro l'occasione era ghiotta: le frontiere aperte hanno voluto significare entrare in Europa senza attraversare il Mediterraneo.
Il comportamento delle autorità marocchine sembrerebbe confermare l'ipotesi di un irrigidimento di Rabat nei confronti della Spagna. E questo perché Madrid ad aprile ha dato ospitalità a Brahim Ghali, leader del Fronte del Polisario e nemico numero uno del Marocco. Lui, accusato anche in Spagna di omicidi e abusi, è ricoverato in una clinica non lontana da Saragozza.
Per il Marocco si è trattato di un affronto, un'intromissione in un affare interno molto delicato. Da qui la pressione sulla Spagna, effettuata a suon di frontiere aperte nella turbolenta enclave di Ceuta. Qui ieri è intervenuto anche il premier spagnolo Sanchez, il quale ha schierato l'esercito. I militari hanno respinto le successive ondate e hanno iniziato a rimandare indietro i migranti irregolari. Sono infatti rimasti in vigore i trattati tra Madrid e Rabat sui respingimenti e i rimpatri. Gli unici che non possono essere rimandati indietro sono i minori, circa 1.500 tra i migranti approdati a Ceuta.
Da un lato l'intervento dell'esercito e, dall'altro, l'intervento della diplomazia che ha quanto meno contribuito a calmare le acque tra i due Paesi. E così adesso la situazione è più tranquilla. Le autorità marocchine sono tornate a presidiare i confini.
Il passaparola adesso dice ben altro: al momento non si può più passare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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