Le aggressioni non si fermano 'Ma 2 agenti vanno a processo'

I fatti risalgono a febbraio 2019, ma solo oggi la notizia: i due poliziotti finiranno davanti al giudice di Pace per difendersi dall'accusa di lesioni personali colpose

Le aggressioni non si fermano 'Ma 2 agenti vanno a processo'

È ormai fuori controllo la situazione all'interno delle carceri italiane, con gruppi di detenuti del tutto incuranti delle regole ed agenti della polizia penitenziaria vessati, spesso aggrediti, ma sempre pronti ad intervenire affinché le regole vengano rispettate e sia tutelata la sicurezza.

Eppure, nonostante l'incessante lavoro dei poliziotti e gli appelli delle associazioni sindacali, si moltiplicano i casi di uomini in divisa finiti davanti al giudice con l'accusa di presunte violenze compiute ai danni dei carcerati. Dopo la vicenda del penitenziario di Santa Maria Capua Vetere di Caserta, dove ben 44 agenti sono stati sottoposti a delle verifiche da parte della procura della Repubblica per la denuncia di ipotetici episodi di abuso di potere e tortura, arriva la notizia di un nuovo fascicolo aperto nei confronti di due poliziotti denunciati da un detenuto del carcere di Frosinone. L'accusa mossa contro di loro è quella di lesioni personali colpose.

I fatti, come riportato da "Repubblica", risalgono al mese di febbraio del 2019, quando il carcerato in questione era stato trasferito dalla casa circondariale di Paliano (Frosinone) al tribunale di Roma in seguito ad una convocazione.

Durante il tragitto, stando a quanto riferito dal denuto, lo stesso aveva riportato delle lesioni ai polsi causate, a suo dire, delle manette troppo strette. Ferite per le quali erano stati determinati due giorni di prognosi. Da qui la denuncia contro i due poliziotti, che sono stati quindi indagati e chiamati a giudizio. Entrambi sono attesi il prossimo 2 dicembre in un'aula del tribunale di Ferentino (Frosinone), dove dovranno difendersi dinanzi al giudice di Pace.

Durissimo il commento di Carmine Olanda, segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria (Sippe). "Questa vicenda è davvero incredibile. Finire alla sbarra per delle manette presumibilmente strette e con una prognosi di due giorni è un fatto senza precedenti che non riusciamo a digerire. La polizia penitenziaria non può lavorare in queste condizioni, preoccupandosi giornalmente di accuse infamanti di soggetti evidentemente senza scrupoli che utilizzerebbero lo Stato per colpire lo Stato stesso. Siamo stanchi di essere accusati di torture, lesioni nei confronti dei detenuti", ha dichiarato, come riportato da "FrosinoneToday". "La polizia penitenziaria salva vite umane, garantisce sicurezza sociale e non intende lavorare per pagare gli avvocati per difendersi da accuse che spesso si rivelerebbero fantasiose. Se un detenuto denuncia per presunte manette strette, non posso immaginare quali sarebbero le accuse se lo Stato autorizzasse la polizia penitenziaria ad usare il taser in carcere. Ecco perché chiediamo norme che tutelino il lavoro della polizia penitenziaria, prevedendo un reato specifico, con pene severe, per detenuti che aggrediscono gli agenti”, ha aggiunto.

A schierarsi dalla parte dei poliziotti anche il leader della Lega Matteo Salvini, che ha commentato, come riportato da "Adnkronos": "Da Nord a Sud si moltiplicano i casi di detenuti che aggrediscono donne e uomini della Polizia penitenziaria, eppure a Frosinone un carcerato ha avuto il coraggio di denunciare due agenti lamentando 'manette troppo strette': i poliziotti andranno davanti a un giudice.

La Lega è orgogliosa di difendere le Forze dell’Ordine ed è orgogliosa dei Decreti sicurezza che hanno inasprito le pene per chi aggredisce chi indossa una divisa. Bonafede non ha nulla da dire?”.

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