Cronache

Agricoltore decapitato, svolta nel caso: indagato il fratello della vittima

La scorsa sera i Ris hanno perquisito la casa del fratello di Franco Severi, principale indiziato del caso, passando al luminol la sua auto. Nel frattempo continuano le ricerche per trovare la testa

Agricoltore decapitato, svolta nel caso: indagato il fratello della vittima

Svolta nel caso di Franco Severi, l'agricoltore decapitato 55enne, trovato decapitato vicino il suo casolare il 22 giugno a Cà Seggio di Civitella. Uno dei fratelli è stato indagato per il suo omicidio. Ieri sera i carabinieri si sono recati nell'abitazione di Via Trieste a Meldola, in provincia di Forlì-Cesena. Le perquisizioni all'interno della residenza e dell'auto del fratello di Severi sono durate ore.

La matassa del caso

I medici legali avevano parlato di "taglio netto" riferendosi agli esami sul corpo della vittima reciso della sua testa, non ancora trovata. L'ipotesi è quella di omicidio. Le indagini proseguono su due filoni: quello per trovarela testa, che potrebbe rivelare qualcosa in più sulla morte dell'uomo, e quello impegnato a cercare l'assassino. A tal proposito, alcune parole di sfogo della sorella avevano insospettito gli inquirenti portandoli a inserire all'interno delle ipotesi anche quella della faida familiare.

Luminol dentro l'auto

Tra i principali sospettati da subito c'era uno dei fratelli, che aveva avuto problemi giudiziari con il resto della famiglia e forse proprio con il 55enne. Le parole scritte su Facebook dalla sorella della vittima parlavano di: "Cronaca di una morte annunciata, nessuno ci ha ascoltato..." alludendo a minacce pregresse e forse anche a qualche aggressione.

Per questo motivo la scorsa sera sono iniziate le ricerche nella proprietà del fratello di Severi. Alle ricerche hanno collaborato gli esperti del Ris, il Reparto Investigazioni Scientifiche, il nucleo cinofilo con un cane addestrato, i colleghi del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Meldola e del Comando provinciale di Forlì.

L'auto è stato il punto focale della perquisizione e per questo motivo è stata analizzata per più tempo e molto dettagliatamente con il luminol. Secondo gli inquirenti l'uomo non sarebbe stato ucciso nel luogo in cui è stato trovato, ma sarebbe stato portato nel burrone solo dopo la sua morte.

Sul luogo del ritrovamento mancano le tracce di sangue che avrebbero dovuto esserci dopo un delitto così efferato.

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