Alcol, video hot e violenza sessuale: ecco su cosa si gioca il caso Grillo

Dalla serata in discoteca ai rapporti sessuali: accusa e difesa divisi tra stupro e consensualità. Su quella notte ci sono ancora due versioni

Alcol, video hot e violenza sessuale: ecco su cosa si gioca il caso Grillo

Il punto di partenza dell'inchiesta della procura di Tempio Pausania è proprio la denuncia di Silvia: la ragazza ha raccontato di essere stata stuprata nelle ore passate in compagnia di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia dopo una serata in discoteca al Billionaire. I quattro amici genovesi respingono l'accusa di stupro e parlano invece di sesso consenziente. Le ricostruzioni giornalistiche si basano di certo non su convinzioni e certezze, ma su quanto messo a verbale dalle varie testimonianze raccolte dopo la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019. L'accusa e la difesa sono divise tra stupro e consensualità: la partita si giocherà su alcolici e consenso, i due punti chiave di una vicenda che deve essere ancora chiarita e su cui rimane un'ombra di dubbi.

È stato stupro?

La giovane studentessa ha riferito di essere stata costretta prima a un rapporto con Corsiglia e poi con gli altri tre ragazzi. Il suo racconto ripercorre quanto, a suo giudizio, sarebbe avvenuto nella villetta a Cala di Volpe: "Sbattuta sul letto, mettendosi sopra, baciandola sulla bocca e provando un approccio sessuale". Poi "spinta di spalle nel box doccia per un altro rapporto contro volontà". E ancora nella stanza da letto: "Gli altri la raggiugono, le vanno addosso sul letto ubriachi, la violentano a turno e insieme fino a quando perde conoscenza". Ha aggiunto anche di essere stata costretta a bere vodka mentre era tenuta per i capelli.

Il rapporto era consenziente?

Ma è davvero andata così? Non secondo Ciro Grillo e i suoi tre amici, che invece hanno raccontato che la ragazza "ci stava" e che dunque non sarebbe stata affatto stuprata. Il figlio del garante del Movimento 5 Stelle sostiene che "doveva essere un gioco, poi siamo andati un po' più in là", sottolineando sempre la consapevolezza da parte della giovane: "Ha bevuto qualche sorso di vodka. Ha bevuto soltanto lei e senza che nessuno di noi la costringesse". Anche un altro componente della comitiva ha detto che sarebbe stata proprio lei a bere vodka, di sua spontante volontà, per sfidare il gruppo: "Nel video si vede che la ragazza comunque sta benissimo e che noi non costringiamo niente. Per sfida lei ha bevuto la vodka, perché noi non riuscivamo a berla".

Quel video hot

Alcuni conoscenti del gruppetto di Ciro Grillo hanno dichiarato a Non è l'arena di aver preso visione di un filmato ritraente la ragazza nel corso di un rapporto sessuale: "Un sacco di amici l'hanno visto. Con i telefoni gira tutto...". Un'amica è sicura che proverebbe la consensualità: "C'era complicità massima. Non mi è sembrata una scena di violenza. Una situazione ti dico proprio... Quattro cretini". Probabilmente si tratta dello stesso video a cui ha fatto riferimento Beppe Grillo nello sfogo choc pubblicato su Facebook: "C'è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c'è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così...".

Dall'altra parte però c'è l'ira dei genitori di Silvia, che hanno esternato la loro rabbia alla luce di quanto emerso: "Abbiamo appreso che frammenti (frammenti!) di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto

insieme alle clave". Sul tema si è espresso anche il Garante della privacy: "Chiunque diffonda tali immagini compie un illecito, suscettibile di integrare gli estremi di un reato oltre che di una violazione amministrativa in materia di privacy".

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