Cronache

Un altro maxi-focolaio in un centro migranti del Trevigiano: 63 positivi all'ex caserma di Oderzo

Ancora un focolaio che si accende in un centro migranti del Trevigiano, stavolta nell'ex caserma Zanusso di Oderzo: sono al momento 63 i positivi

Un altro maxi-focolaio in un centro migranti del Trevigiano: 63 positivi all'ex caserma di Oderzo

Un nuovo grande focolaio di Covid si è acceso in Veneto in una struttura adibita all'accoglienza dei migranti. Stavolta i casi si sono verificati all'ex caserma Zanusso di Oderzo, in provincia di Treviso. Sono attualmente 63 le positività registrate nel centro, frutto di uno screening effettuato dopo il rilevamento di 5 positività nei giorni precedenti. Non è la prima volta che nei centri del trevigiano scoppiano focolai di questa entità. Il caso più emblematico è quello dell'ex caserma Serena, uno dei maggiori focolai del Paese nel mese di agosto.

Stando alle informazioni che giungono dall'ex caserma, tra gli infetti ci sono anche 14 operatori, che nei giorni scorsi sono entrati a contatto con i miganti. La situazione, assicurano dalla Asl, è attualmente sotto controllo e non rappresenta una criticità per la gestione del Covid in Veneto. La società che ha in gestione il centro migranti si sta muovendo per realizzare una tensostuttura indipendente dal caseggiato principale, dove collocare i migranti e gli operatori infetti, dividendoli fisicamente da quelli che, al momento, non hanno sviluppato la positività al virus. Il giro di tamponi verrà replicato tra 7 giorni per chi, alla prima tornata di test dello screening, sono risultati negativi. I positivi, invece, dovranno attendere i canonici 14 giorni della quarantena prima di effettuare un nuovo controllo.

La situazione all'interno dell'ex caserma Zanusso sembra essersi tranquillizzata dopo le proteste dei giorni scorsi, quando i migranti avevano rifiutato i tamponi di controllo. Dopo l'individuazione delle 5 positività, infatti, era stato effettuato un primo tentativo di tampone per i 175 migranti ma nessuno di loro aveva voluto sottoporsi al test. La tensione era salita all'interno del centro, tanto che il personale sanitario aveva rinunciato a effettuare i tamponi. Una decisione frutto di quanto era accaduto nei mesi precedenti all'interno dell'ex caserma Serena, dove c'erano stati scontri violenti tra i migranti, le forze dell'ordine e i sanitari.

Tutti i miganti, anche senza tampone, erano comunque stati messi in isolamento preventivo. Il rifiuto da parte dei migranti di Oderzo, come spiegano gli operatori pare sia frutto di questioni culturali e pratiche, visto che alcuni di loro hanno un lavoro come braccianti nei campi. Con la scoperta di un così alto numero di positività è tornato di attualità il tema dei centri di accoglienza per i miganti. "Chiusura immediata del centro di accoglienza straordinaria di Oderzo.

Ho presentato in queste ore un'interrogazione al ministro Lamorgese sulla vergogna annunciata e puntualmente avvenuta", ha tuonato il deputato della Lega Franco Manzato in una lettera tuonante in cui spiega le paure della cittadinanza anche alla luce di quanto accaduto nei mesi scorsi con l'ex caserna Serena.

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