Coronavirus

Il sindaco di Alzano: "Ormai qui contiamo solo i morti. Muoiono in media due persone al giorno”

Ad Alzano Lombardo (Bergamo) in venti giorni ci sono stati 50 decessi. Il sindaco: "non ci hanno dato subito la zona rossa, per quattro giorni non sapevamo che fare"

Il sindaco di Alzano: "Ormai qui contiamo solo i morti. Muoiono in media due persone al giorno”

Alzano Lombardo ha poco più di 13 mila abitanti. Sta in provincia di Bergamo e da giorni sta vivendo un dramma immenso. In venti giorni ha avuto 50 decessi, il che vuol dire di media due al giorno. Un comune che generalmente ne conosceva 110 l’anno. Ormai qui non contano più nemmeno i contagi, si contano solo i morti. E quei carri funebri che passano e scandiscono il tempo inesorabili. È diventato un viavai di ambulanze, un andirivieni di sirene, ne passa una ogni ora, ogni ora a scandire questo tempo così folle che stiamo vivendo.

Anche a Telgate, un comune di appena 5 mila abitanti, che sta a venti minuti da Alzano, sono messi così. Sabato sono morti in cinque. Ogni ora si sente un’ambulanza passare. Le attività sono chiuse, i cittadini si stanno attrezzando per lavorare da casa, l’A4 è deserta e a ogni rotonda ci sono vigili e carabinieri. I cittadini sembrano aver capito, le messe vengono trasmesse in diretta via Facebook ma il panico è tanto. Il problema però è anche il non aver dato subito la zona rossa a un comune che gridava aiuto. “Per quattro giorni – racconta al Giornale.it il sindaco di Alzano, Camillo Bertocchi – siamo stati in balia degli eventi, senza saper che fare, non avevamo direttive. E ora il quadro è molto drammatico. I numeri dei contagi ormai non ci vengono nemmeno più dati, hanno perso di significato. In venti giorni abbiamo perso cinquanta persone. La situazione è molto difficile, e il problema grande non è solo quello degli ospedali, ma anche dei trattamenti a domicilio. Gli operatori e i sanitari non hanno possibilità di andare nelle case in modo efficace, sta diventando difficile fornire anche l’ossigeno”.

“Ogni ora si sente un’ambulanza – ci racconta Elena Battistello che invece vive a Telgate – la messa viene trasmessa in diretta Facebook, gli ospedali sono pieni e inavvicinabili, tutte le attività stanno chiudendo e l’autostrada A4 è vuota, deserta, a ogni rotonda ci sono vigili e carabinieri. È assurdo ma purtroppo è tutto vero”.

Un ospedale quello di Alzano con 90 posti letto, completamente rivoluzionato, e trasformato per l’ospitalità dei soli casi Covid. Solo il reparto Psichiatria è rimasto in piedi. E il problema riguarda anche la mancanza di protezioni. Di presidi individuali. Mascherine, guanti, tute. Tutto quello che può servire per proteggersi.

“Non ci sono protezioni – dice Bertocchi – non si trovano mascherine, mancano non solo per i medici ma anche per tutto il personale sanitario e per quelli delle onoranze funebri Senza dispositivi di protezione individuale diventa difficile operare. Si rischia di ammalarsi, sia il personale medico che per tutti. Abbiamo tante salme collocate nelle camere mortuarie – vedi la situazione drammatica della chiesa del cimitero di Bergamo ndr - e noi come Comune ci siamo attrezzati. Siamo noi a dotare i medici dei presidi.

La nostra è una richiesta di aiuto perché la situazione è molto drammatica; i morti non tendono a diminuire, anzi più i giorni passano, più i decessi aumentano”.

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